“Faceva un caldo, che non era scirocco e non era arsura, ma era soltanto caldo. […] I barattoli vòti, le scatole dei medicinali rovesciate, i cocci, le cagate, tutto affondato in mezzo a quelle sterpaglie, cor sole alto che coceva. Settembre ormai, se lo chiamavi, t’arispondeva”
Sembra quasi di poter vedere davanti agli occhi questa Roma che Pasolini ci racconta. Il sole estivo, caldo, che tinge tutto di rosso. Le urla, gli schiamazzi, gli schizzi d’acqua, i ragazzi che, con i pochi soldi racimolati, corrono “dar Ciriola”, per farsi un bagno nel Tevere e combattere la soffocante afa che accompagna certe giornate romane. Il Riccetto, Agnolo, Begalone, il Caciotta, tutti ragazzi delle borgate di periferia di Roma, che trascorrono le giornate alla ricerca di qualche soldo e passatempi nuovi; ragazzi affamati di vita, pronti a tutto pur di provare emozioni. Continua a leggere