Monthly Archives: gennaio 2018

L’importanza di chiamarsi muone

Parliamo di piogge. Forti precipitazioni che invadono l’atmosfera, investendo l’aria a una grande velocità, per poi ricadere sul suolo. Componente essenziale di tutti gli ecosistemi, ma anche causa di notevoli disagi nella nostra vita quotidiana. No, non sto parlando dell’ennesima cataclismica bufera d’acqua piovana che metterà a serio rischio il vostro fine settimana per una volta esente da gravosi impegni, a cui viene quasi meccanicamente associato  l’ennesimo  appellativo volto a sradicare definitivamente in noi la speranza di poter varcare la porta della nostra abitazione verso l’esterno – anche solo per andare a comprare del latte nello squallido alimentari sotto casa (come non scoraggiarsi, del resto, di fronte a “Caronte”, “Mefisto” o “Attila”?); mi sto invece riferendo alla “pioggia di muoni”. Continua a leggere

Quando il pedone diventa regina

Re, regina, due alfieri, due torri, due cavalli, otto pedoni, 64 caselle: uno schema precostituito che sembra ripetersi incessantemente in tutta la sua opprimente regolarità, come il penetrante rumore metallico delle lancette che scoccano persistentemente nella sorda notte. Un regime, quello degli scacchi, insovvertibile e apparentemente fittizio, ma che in realtà rispecchia più di quanto sembri quello del suo demiurgo, l’uomo.

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Le 13 vite e mezzo del capitano Orso Blu

Minipirati. Onde ciacoline. Spiriti coboldi. Gaglioffi delle spelonche. Bacherozzi delle montagne oscure. Un gigante senza testa. Una testa senza gigante. Un eterno tornado. Un’illusione imprigionata. Un principe di un’altra dimensione. Un deserto dolce. Un professore con sette cervelli. Un tyrannobalenottero rex. Brache da sabbie  mobili. Sabbie mobili pensanti. Un calderone infernale. Drammatici duelli di bugie. Un drago delle cloache. Gli invisibili. Natiffotti. Schifosi  scarafonchi.  La  valle delle cattive idee. Sgnacca. Semispettri. Un grande imbuto. Pericoli mortali.  Salvataggi  all’ultimo momento. Amore eterno… ma non anticipiamo troppo! Continua a leggere

C’era una volta un juju

In uno dei passi più crudeli ed ingloriosi della storia della filosofia, Hegel descrive l’Africa come una terra priva di razionalità, dove gli uomini vivono solo secondo passione, crogiolandosi nello stato di natura come selvaggi, senza una cultura e senza una storia degne del loro nome. Le affermazioni che il filosofo ha fatto sull’Africa durante le sue lezioni – compendiate nelle “Lezioni sulla filosofia della  storia” – sono famose per la loro ottusità e prive di qualunque interesse didattico. Rappresentano tuttavia con estrema precisione il pregiudizio antropologico che l’Occidente ha avuto in età moderna nei confronti delle culture africane o asiatiche. Continua a leggere

Dietro le quinte di Ragazzi di vita

Dopo lo straordinario successo dello scorso anno, torna in scena  al  Teatro Argentina di Roma “Ragazzi di vita”, spettacolo tratto dall’omonimo romanzo di Pier Paolo Pasolini. Con la regia di Massimo Popolizio e la drammaturgia  di Emanuele Trevi, questa trasposizione teatrale riporta alla luce la fame di  vita  di quei ragazzi delle borgate romane che tanto avevano affascinato lo scrittore friulano, che trascorrono le giornate alla ricerca di qualche soldo e passatempi nuovi. Siamo riusciti a incontrare Lorenzo Grilli (Riccetto), Flavio Francucci (Begalone) e  Josafat Vagni (Agnolo) durante  le  prove  dello  spettacolo. Continua a leggere

Il cinema nel mondo

 FRANCIA (segue dal numero precedente)

Verso la fine del secolo l’eredità dei Lumière è raccolta da numerosi cineasti, tra i quali Léon Gaumont, Charles Pathé (entrambi diedero il nome a due rilevanti case cinematografiche) e Georges Méliès. Quest’ultimo, che negli anni a venire è stato più volte oggetto  di rappresentazioni varie (prima fra tutti Hugo Cabret, in cui Scorsese crea un’opera abisso di ignoranza e inettitudine che solo chi non ha idea di cosa sia il Cinema può apprezzare), viene a tutt’oggi ricordato per il suo Le voyage dans la lune (Georges Méliès, Francia, 1902, 14’), considerato il primo film di fantascienza mai creato. Continua a leggere

Il Gran Burattinaio

Ho sempre amato il noir ed il thriller nel cinema, apprezzandoli ogni volta di più come modalità d’espressione cinematografica piuttosto che  come mere categorie di genere; infatti questa narrazione così fosca, soggettivizzante e introspettiva riesce a regalare degli ottimi spunti di riflessione allo spettatore, una riflessione però  mediata  dall’  “immediatezza” suggerita dalla  componente artistica.

La società attuale, difatti, da definirsi  volendo postmoderna, ci mette di fronte ad una lunga serie di interrogativi potenti e angustianti, Continua a leggere

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