Monthly Archives: marzo 2015

Oscar 2015 o “l’imprevedibile virtù del cinema”

Come tutti gli anni, finalmente il 22 Febbraio  sono arrivati gli attesissimi gli Oscar. Effettivamente è arduo dire quanto questi premi siano affidabili: nonostante vincano sempre film oggettivamente belli, sono state tantissime le volte in cui i giudici hanno toppato miseramente. Si passa infatti da esempi eclatanti come “mai un oscar per la regia a Kubrick, padre del cinema?” a questioni più recenti, come gli oscar 2014, aberranti, in cui Gravity (bel film, senza dubio, ma assolutamente non un capolavoro) ha vinto tantissime, troppe statuette, e altri film ugualmente belli, American Hustle e Dallas Buyers Club, sono stati quasi per niente presi in considerazione. E gli Oscar 2015, invece , come sono stati? Continua a leggere

Il significato filosofico di Matrix – parte prima

La genesi di questo articolo è abbastanza particolare: negli ultimi mesi, non so se per caso o per volontà divina, ho sentito pronunciare centinaia di volte la parola “Matrix”, negli ambiti e nei luoghi più disparati e dalle persone più diverse. Il colmo è stato raggiunto qualche giorno fa, quando persino Crozza ne ha parlato, imitando Marchionne. Ho interpretato tutte queste coincidenze come segni del destino, visto che erano mesi che avevo voglia di scrivere questo articolo. Sarà perché Birdman non mi ha fatto impazzire, ma di film rivoluzionari come Matrix se ne trovano pochi e parlarne non potrà fare tanto male. Potrà anzi fornirci qualche interessante spunto per uscire dall’attuale clima di aridità e ignoranza, non solo a livello culturale… Per uscire da Matrix, in un certo senso. Continua a leggere

Storia di un “serial watcher”

“Prendiamoci una pausa”.

Quante volte ci si dice questa frase quasi per evadere dal tram tram quotidiano da cui spesso siamo soffocati. “Facciamo una pausa”, si può pensare dopo ore passate sui libri. “Ho bisogno di una pausa”, dopo altrettante ore passate fuori casa a girare di qua e di là per mille motivi. Questa introduzione non per sminuire in importanza alcune attività, né per fare l’ennesima, scontata  accusa ai troppi impegni giornalieri, bensì per evidenziare quanto effettivamente ogni tanto ci sia impellente bisogno di staccare tutto e distrarsi in altro modo per poi riprendere a lavorare con rinnovata energia, si spera. Continua a leggere

Il fumetto italiano non è morto

ImmagineEccoci quindi qui a parlare di fumetto, e in particolare di quello italiano. Secondo alcuni, esso ha ormai iniziato un declino che lo sta lentamente portando alla tomba, complice anche la “mala amministrazione” di una delle case editrici fumettistiche più importanti in Italia, la Sergio Bonelli Editore (da adesso in poi, per comodità, SBE). Prima di analizzare la situazione a noi contemporanea, però, diamo uno sguardo alla storia di questo medium nel nostro paese.

La nascita del fumetto italiano risale al 27 dicembre 1908, data in cui esce il primo numero del Corriere dei Piccoli,un supplemento domenicale illustrato del Corriere sella Sera. Lo stile di questo piccolo albo è tuttavia ancora ben lontano da quello moderno, basti pensare al fatto che al suo interno non troviamo balloons: le vicende sono infatti narrate da strofe in ottonari a rima baciata poste al di sotto delle vignette; questo perché la mentalità dell’epoca ancora non permetteva di concepire libri per l’infanzia (così erano ritenuti i fumetti) destinati al puro intrattenimento, motivo per cui, tra le altre cose, le storie che venivano raccontate avevano sempre valenza educativa. Continua a leggere

Alan Moore: l’autore di V per vendetta è un genio incompreso

Non c’è che da invidiare le opere di Alan Moore, ha sperimentato di tutto, romanzi, storie, canzoni di protesta e perfino pornografia. Comunque non sono nulla a che vedere con lo scempio che è stato fatto per cercare di tradurre i suoi fumetti su pellicola. Ne abbiamo tantissimi esempi: dal film di “V per vendetta, alla lega degli straordinari gentleman, “From Hell” o ancora “Watchmen”. Ognuno di questi, nato da un best-seller del fumetto, punto di riferimento per gli amanti del romanzo illustrato (termine migliore per definire i fumetti di Alan Moore), è finito negli scaffali del dimenticatoio di Hollywood da cui ogni tanto esce, riportato alla luce da folle di fan che presi dal ribrezzo vogliono darlo alle fiamme. Continua a leggere

Dove eravamo rimasti

Ogni volta che El-Hamdaoui fa un doppio passo, una scuola calcio in Marocco esplode.

Come promesso un mese fa, ci serviamo del povero attaccante viola per riaprire la diffamazione degli oscuri personaggi del pallone. Le regole sono sempre quelle: per essere oggetto di presa in giro su questo giornale non conta la fedina penale o l’ignoranza. Certo, meglio per noi se si hanno svariati precedenti per furto alla Conad e la prima comunione come titolo di studio, ma anche un cervellone senza anni di galera non deve sentirsi esente da frecciatine. Continua a leggere

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