Alan Moore: l’autore di V per vendetta è un genio incompreso

Non c’è che da invidiare le opere di Alan Moore, ha sperimentato di tutto, romanzi, storie, canzoni di protesta e perfino pornografia. Comunque non sono nulla a che vedere con lo scempio che è stato fatto per cercare di tradurre i suoi fumetti su pellicola. Ne abbiamo tantissimi esempi: dal film di “V per vendetta, alla lega degli straordinari gentleman, “From Hell” o ancora “Watchmen”. Ognuno di questi, nato da un best-seller del fumetto, punto di riferimento per gli amanti del romanzo illustrato (termine migliore per definire i fumetti di Alan Moore), è finito negli scaffali del dimenticatoio di Hollywood da cui ogni tanto esce, riportato alla luce da folle di fan che presi dal ribrezzo vogliono darlo alle fiamme.

Comunque non è straordinario che un film sia un flop o che non rispetti a pieno la fonte, ma è fuori dal comune che ogni singolo film che hanno cercato di fare per i fumetti di Alan Moore non è mai stato veramente compreso e lo stesso autore si è ritrovato a togliere il nome dai titoli di coda per il disprezzo.

Lo stesso Moore spiegò in un intervista al giornale inglese “The Guardian” perché consentì alla pubblicazione dei film.  Afferma che inizialmente aveva rinunciato ai diritti perché non si aspettava nessun adattamento ma che poi la Immagineresa sul grande schermo lo ha disgustato a tal punto da fargli sentire necessario eliminare il suo nome dal film. E così è successo per tanti, tanti altri film. Secondo Moore è il funzionamento del cinema delle grandi case cinematografiche che è troppo scostante da quello del fumetto. un fumetto è libero da molti dei vincoli a cui sono sottoposti i film, mantenendo comunque i propri limiti, la censura è una cosa che conta molto in questo ambito. Si nota soprattutto nei fumetti di Moore dove è il “gore”, la durezza e l’intenso a dominare.

Questi limiti sono posti anche dal fatto che un film è diretto a un pubblico molto vasto e vario, di fatto chiunque vede un insegna pubblicitaria o un post, o assiste a qualsiasi modo in cui film vengono pubblicizzati è invitato a vederlo, per questo bisogna eseguire un lavoro di filtraggio dei contenuti. Il fumetto invece solitamente prevede una ricerca, un forte interessamento da parte del lettore che accoglie i contenuti e poi può esprimere il suo giudizio al riguardo ma sicuramente la sua critica non sarà mai aperta all’opinione pubblica ma solo agli apprezzatori dell’opera. E poi i soldi. I soldi per Moore sono quello che muove e che rovina al tempo stesso  l’industria cinematografica, la erode da dentro e poiché vengono troppo spesso posti come obiettivo, la cupidità e l’avarizia che ne risultano non sono i migliori combustibili per la grande macchina dell’intrattenimento.

Riflettiamo su questa frase presa sempre dall’intervista con i reporter del Guardian: “Ho sviluppato una teoria secondo cui c’è un rapporto inversamente proporzionale fra soldi e immaginazione. Secondo cui se hai molta immaginazione non hai bisogno di molti soldi, e se ai molti soldi non dovrai preoccuparti tanto dell’immaginazione”. Pensiamo quindi al messaggio rivoltato di “V per vendetta” del 2006, o “From Hell” diventato un film poco apprezzabile di Johnny Deep del 2001, o la “Lega degli straordinari gentlemen”, cine-flop di Sean Connery del 2003, e possiamo riaffermare la citazione di Moore trascritta poco fa. Quello che dovrebbe muovere il mondo del cinema non sono i soldi, ma l’immaginazione e la fantasia.

ImmagineIl piacere di fare un film, scrivere la sceneggiatura o organizzare le scene non devono avere l’obbiettivo e l’ansia di raggiungere un profitto di nessun tipo se non quello morale, di aver soddisfatto la propria fame di arte. Pensiamo poi se il lavoro è di un altro e alle nostre abilità ci è stato affidato il compito di trasformarlo dalla carta in video, bisogna fare doppia attenzione a mantenere e a rispettare il contenuto originale. L’errore sarebbe infatti doppio, aver rovinato il lavoro di qualcuno e il proprio.

Non è forse del tutto un peccato che i film ispirati a opere di Moore stiano prendendo questa piega, almeno distolgono l’attenzione dagli ultimi fumetti che sono usciti, prendiamo per esempio “Lost Girls”, fumetto erotico in cui sono raccontate storie pornografiche di eroine classiche come “Alice nel paese delle meraviglie”, “Il meraviglioso Mago di Oz” o “Peter Pan”. O ancora “La lega degli straordinari gentelmen 2000” (spoiler alert!!!) in cui alla fine del fumetto un Harry Potter, dopo aver annientato Hogwarts, uccide il protagonista sparando un fulmine dal membro.

Si può dire che Alan Moore sia un genio incompreso, vittima degli adattamenti e dello scarso impegno dei registi nel comprendere a pieno le sue opere . In ogni caso se vogliono essere apprezzate in pieno, compreso o meno, non lo si può fare fuori dal fumetto per la forma e il messaggio che solo un romanzo illustrato può trasmettere

 

 MATTEO COLANTONI

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