Il fumetto italiano non è morto
Eccoci quindi qui a parlare di fumetto, e in particolare di quello italiano. Secondo alcuni, esso ha ormai iniziato un declino che lo sta lentamente portando alla tomba, complice anche la “mala amministrazione” di una delle case editrici fumettistiche più importanti in Italia, la Sergio Bonelli Editore (da adesso in poi, per comodità, SBE). Prima di analizzare la situazione a noi contemporanea, però, diamo uno sguardo alla storia di questo medium nel nostro paese.
La nascita del fumetto italiano risale al 27 dicembre 1908, data in cui esce il primo numero del Corriere dei Piccoli,un supplemento domenicale illustrato del Corriere sella Sera. Lo stile di questo piccolo albo è tuttavia ancora ben lontano da quello moderno, basti pensare al fatto che al suo interno non troviamo balloons: le vicende sono infatti narrate da strofe in ottonari a rima baciata poste al di sotto delle vignette; questo perché la mentalità dell’epoca ancora non permetteva di concepire libri per l’infanzia (così erano ritenuti i fumetti) destinati al puro intrattenimento, motivo per cui, tra le altre cose, le storie che venivano raccontate avevano sempre valenza educativa. Continua a leggere