Dove eravamo rimasti
Ogni volta che El-Hamdaoui fa un doppio passo, una scuola calcio in Marocco esplode.
Come promesso un mese fa, ci serviamo del povero attaccante viola per riaprire la diffamazione degli oscuri personaggi del pallone. Le regole sono sempre quelle: per essere oggetto di presa in giro su questo giornale non conta la fedina penale o l’ignoranza. Certo, meglio per noi se si hanno svariati precedenti per furto alla Conad e la prima comunione come titolo di studio, ma anche un cervellone senza anni di galera non deve sentirsi esente da frecciatine. Ad esempio il nostro amato presidente. Buongiorno Lotito! Ma che ci fa un luminare come lei nel mondo marcio dello sport? Su Repubblica ha destato scandalo la sua telefonata a un dirigente dell’Ischia. Condivido l’indignazione: uno si fa il mazzo per tutti a programmare risultati e classifica di tutti i campionati, e c’è pure chi ha da ridire? Qua c’è gente che veramente tifa per la promozione del Carpi in serie A, lei deve intervenire, sa? Pensi a chi ci dovrà andare in trasferta, pensi a Thohir: ancora si confonde quando l’Inter gioca con l’Atalanta, figuriamoci che faccia farà quando dovrà andare a Carpi.
Un’altra cosa presidente, il Parma che fine farà? Esiste una possibilità di non farlo fallire, o Ghirardi si è mangiato anche quella? Mi fa ridere Ghirardi: si lamentava di essere stato escluso dall’Europa e ora il Parma nella migliore delle ipotesi andrà in serie B. Lucarelli si è dichiarato pronto a giocare anche tra i dilettanti. Belfodil e Nocerino no: non vogliono fare brutte figure.
Ma i problemi non sono finiti qui. Giovedì decine di ultrà del Feyenoord si sono scontrati con la polizia in Piazza di Spagna e hanno danneggiato la Barcaccia. Hanno ferito tutti noi italiani nell’orgoglio, ci hanno colpito nella nostra parte più nobile, anzi nell’unica. Il questore D’Angelo ha detto: “Meglio danni che morti”. Sono contento che si riesca a vedere sempre il lato positivo nelle cose. Mi immagino D’Angelo che tranquillizza tutti dopo la presa della Bastiglia: “Sta scoppiando la rivoluzione, ma almeno Sua Maestà è vivo”. D’altra parte però non ha tutti i torti: parliamo effettivamente di un’opera d’arte vecchia. Andiamo, sta là almeno da una cinquantina d’anni, ormai è passata di moda.
IACOPO GIORDANO
