Monthly Archives: dicembre 2014

Editoriali Dicembre

E’ l’ultimo giorno per scrivere quest’editoriale e io sono ancora qui a gingillarmi su cosa sarebbe meglio scrivere. Quando accadono così tante cose in così poco tempo, non riesco mai a bloccarne nessuna su un foglio bianco. Fa paura quando le righe che scrivi sono immensamente in minoranza rispetto al bianco che inquina il foglio. Che mi succede? La penna non si sta scaricando e gli argomenti non sono esauriti, però io non so cosa scrivere, mi sembra tutto banale o già scritto. Allora ho iniziato a chiedermi, perché sto scrivendo? Perché esiste la Lucciola? Ed è da qui che arriva un minimo di ispirazione: per guadagnarmi un po’ di libertà. Perché la Lucciola nonostante gli anni, nonostante tutti i redattori che ha avuto, nonostante le lotte (con la cara Maria Urso erano infinite) è rimasta il mezzo più diretto e accessibile per tutti gli studenti. E’ la nostra boccata d’aria, il nostro modo per dimostrare che andiamo oltre il nozionismo scolastico e abbiamo voglia di creare. La Lucciola continua a vivere perché ogni giorno viene ricreata dagli studenti, dalle idee e dalle riflessioni che portiamo. Nel suo piccolo la Lucciola é la nostra libertà di esprimerci, senza limiti e senza censure. Sperando che questo editoriale non lo legga nessuno perché siete tutti troppo pigri, non smettete mai di cercare e di creare qualcosa di nuovo.

 ALICE SAGRATI

 

Abbiamo deciso di accorpare in questo numero la Lucciola di Novembre e di Dicembre, perché la settimana utile alla pubblicazione è stata… come dire… occupata. A proposito di occupazione, se non ne scrivo in questo editoriale è solo perché ritengo che il mio articolo su Hong Kong esprima molto meglio il mio pensiero a riguardo.

Come probabilmente saprete, da questo mese c’è una novità: la nostra scuola ha un mezzo di comunicazione in più. Si tratta di un programma radio, a cui partecipano anche diversi membri della nostra redazione. Ne consiglio l’ascolto a tutti, perché stanno lavorando benissimo. Abbiamo messo tutte le informazioni nella pagina degli annunci.

Vedere uscire il primo numero della Lucciola di quest’anno è stato davvero un momento meraviglioso, di cui tutti noi studenti del Manara siamo stati protagonisti. Lo sono stati, anche se in negativo, persino quelli che si sentono così superiori da liquidare il nostro giornale come una scemenza. A loro vorrei dire questo: se la chiave del successo è non passare inosservati, allora, cari miei, siamo noi a vincere.

Vorrei ringraziare, uno per uno, i nostri redattori. Senza il loro lavoro e la loro creatività questo momento non sarebbe mai diventato realtà. Ma vorrei ringraziare anche i nostri lettori, che ci hanno rivolto complimenti e hanno avanzato proposte, senza rimanere indifferenti. Il nostro scopo è produrre ogni numero qualcosa che vi faccia riflettere, e voi lo avete fatto. Grazie di cuore.

Spero che durante le vacanze di Natale, fra un panettone e un agnello, fra il riposo e le feste, vi godrete anche questo giornale.

Auguri e, soprattutto, buona lettura.

 

 ALESSANDRO VIGEZZI

Hong Kong e una domanda: cosa possiamo fare veramente per cambiare il mondo?

ImmagineVoglio fare qualcosa di controcorrente. Voglio scrivere della rivolta di Hong Kong quando si è ormai spenta, e in pochi ne parlano ancora. Eppure, quello che sta succedendo laggiù ha davvero tutte le caratteristiche (o per meglio dire gli attributi) per essere interessante.

Prima di tutto perché ne possiamo trarre un ottimo insegnamento. È sufficiente porsi la domanda: cosa provano di più le persone che hanno occupato Hong Kong? Una profonda, idealistica tensione politica, o la soddisfazione di essersi guadagnati delle vacanze extra? Non penso possa esserci il minimo dubbio sulla risposta…

C’è però un altro motivo per cui quel piccolo territorio sulla costa del Canton, nella Cina Meridionale, è così affascinante: perché è, in tutto e per tutto, un’eccezione. A cominciare dalla sua storia. Continua a leggere

Tempi duri per Obama

Non si può negare che Barack Obama sia l’uomo più influente del primo quindicennio del nostro secolo.  È stato il primo afroamericano a insediarsi nella Casa Bianca, ha vinto il premio Nobel per la pace, ha fondato la sua politica sul sostegno dei ceti meno abbienti (mai accaduto lì in America), il popolo statunitense l’ha riconfermato presidente nel 2012, fino al 2016, quando scadrà definitivamente il suo mandato. Ma dal primo gennaio dell’anno a venire il suo potere sarà limitato. Tutta colpa della tornata elettorale di medio termine che, come da prassi, si è rivelata scomoda per il presidente in carica, che si è visto sottrarre la maggioranza del Congresso  anche al Senato, -7 seggi persi- e sarà costretto a governare gli ultimi due anni da dame duck (anatra zoppa ), sapendo che la maggior parte delle riforme da lui  proposte non saranno approvate dal Congresso. Continua a leggere

La folla fra Aristofane e Le Bon

La folla è un’entità di difficile definizione: un insieme di “vespe scatenate”, citando Melantone. Quelle stesse vespe della commedia aristofanea “Σφηκης”, le quali, come da titolo, entrano in scena come sostenitori di Cleone. E non è un caso che proprio Cleone sia il primo nella storia della letteratura ad essere chiamato demagogo (da Tucidide 4, 21, 3 anche se il δημαγωγός riferito ad ἀνήρ è da interpretare differentemente dal significato che diamo noi oggi al termine), ma non sicuramente il primo ad accattivarsi le simpatie della folla grazie all’abile oratoria e a proposte populiste. Nel mondo greco tutti, o quasi, potevano essere demagoghi. Anche il salsicciaio dei “Cavalieri”, un’altra commedia aristofanea, lo può essere: gli bastano “manicaretti di parole […], una voce ripugnante, origini basse, volgarità”. In realtà non è poi così semplice diventare trascinatori di masse. Anzi, spesso è necessaria una specifica e rigorosa preparazione: così valse per tutti i dittatori del ‘900 che fondavano il loro potere proprio sulla persuasione di gruppi umani così manovrabili. Lenin e Stalin, Hitler e Mussolini, tutti lessero molto attentamente “Psicologia delle Folle” dell’etnologo e psicologo francese Gustave Le Bon; il dittatore italiano, in particolare ne era un profondo estimatore, tanto da considerarla un’“opera capitale” a cui spesso fare ritorno. Egli, in effetti, vorrebbe incarnare “il tipo dell’eroe caro alle folle”, il “Cesare”, teorizzato da Le Bon, come il Cleone tucidideo o il Ferrer manzoniano. Continua a leggere

Tra continuità e innovazione: la sfida di Papa Francesco

Quasi due anni. E’ questo il tempo trascorso dall’ascesa di Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, al soglio di San Pietro. Un lasso di tempo piuttosto breve, se paragonato ai due precedenti pontificati -26 anni per Giovanni Paolo II, 8 per l’attuale papa emerito Benedetto XVI-. Eppure, anche se sono stati scritti fiumi di parole su quest’uomo, spesso di elogio, ma anche, inevitabilmente, di critica, l’ex arcivescovo di Buenos Aires ha scosso e continua a scuotere il mondo occidentale, il mondo cattolico e non solo. Continua a leggere

Impressioni di viaggio

Come anche molti professori sostengono, la vita di uno studente non dovrebbe svolgersi esclusivamente sui banchi di scuola, perché per allargare i propri orizzonti, oltre a un  buon libro, c’è bisogno di respirare aria nuova. L’India per noi è stata questo: un tuffo in un mondo sconosciuto, senza salvagente.

Nella distesa immensa, in cui inizialmente ci era risultato difficile trovare un punto fisso, siamo riusciti a conquistare un nostro spazio, siamo entrati a far parte di una nuova famiglia e di comunità che ci hanno accolti come figli e fratelli, conducendoci per mano attraverso questo magico paese. Continua a leggere

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