Tag Archives: Andrea Massimi

Canto di cigno

Siamo onesti, tirare le fila di un periodo come cinque anni non è semplice. Se questi anni sono poi quelli del liceo, la cosa si fa tragica. Li ho sentiti chiamare in molti modi, “I migliori anni della tua vita”, “il tempo della spensieratezza” (seh….), “gli anni che non dimenticherai mai”. Non li dimenticheremo, è vero. Ognuno recherà con sé istantanee diverse di questo tempo, foto sbiadite che si cerca disperatamente di distinguere, immagini buffe, attimi di pura leggerezza, momenti di nostalgia. Continua a leggere

La collina del corvo

Tacciono le fronde dell’ulivo e tutto resta. Su quell’erba bagnata in cima al solitario colle, là dove il corvo ha ormai lasciato il suo ramo.

Là sulla collina che divide molte cose ed altre innalza, per poco, sotto il cielo.

In questo luogo sedeva, con le spalle al vecchio legno, un giovane; questi aveva fatto del colle la sua dimora e vi passava notte e giorno contemplando la campagna circostante. In un pomeriggio che nulla aveva di speciale venne qualcuno a disturbare i suoi pensieri. Venne qualcuno che colse acerbi i suoi affanni e che mai egli avrebbe detto sarebbe divenuto il suo Amore. Continua a leggere

Il Tredicesimo Arcano

Ho perduto molto nel corso della mia vita ed altrettanto, a ben rifletterci, mi è stato concesso. Mentirei se dicessi di non aver desiderato né di desiderare più di quanto ho avuto, ma in una triste quanto aleatoria logica d’equilibrio, questa è stata la parte di gioie e rimpianti che la sorte ha decretato miei. Fin da bambino mi sono interrogato sul futuro, l’interesse che nutrivo per le infinite vie del fato era, di fatto, morboso e più d’una volta le insegnanti avevano discusso con mia madre circa la preoccupante incapacità di suo figlio ad intessere rapporti sociali. “Deve togliergli quelle carte”, le dissero. “Non è sano per la sua età.” Continua a leggere

Il Ponte dell’Angelo

Il sonno si stende uniforme sulla città e nulla, o quasi, si muove. Solo, verso est, qualcuno arranca in prossimità del ponte cercando un sole nella notte profonda.  Giunto sul posto incrocia i primi sguardi di pietra. Non si ode un suono. “A voi non importa vero? Il dolore non vi sfiora per niente. Voi, con quelle pupille di marmo, e quelle ali granitiche incapaci di desiderare l’aria.”  Continua a leggere

Notte d’Inverno

Francia, Regione delle Ardenne

Anno di Grazia 1376, 17:41 P.M.

 

La luce del Signore aveva appena abbandonato le fredde terre e la notte, nera come il cuore di un demonio, si accingeva ad inghiottire ogni cosa.

La smorta luminescenza crepuscolare consentiva ancora di procedere con una vaga coscienza dei dintorni; gli artigli delle selve tesi verso il cielo simboleggiavano in qualche modo la sofferenza della natura martoriata dal gelo.

L’unico suono udibile era il sommesso ansimare delle giumente, inframmezzato dai cigolii del carro sul quale un uomo e suo figlio sedevano assorti. Continua a leggere

I giovani come relitti nel mare del Nulla

Cosa significa nichilismo? Secondo Umberto Galimberti vuol dire – e affermare – che l’etica di vita, la virtù e i “valori supremi perdono ogni valore”.

Nel tardo Illuminismo, nel 1888, Nietzsche scriveva: “Il nichilismo è alle porte, lo capirete fra cinquant’anni.” Se ci guardiamo intorno (è sempre Galimberti a dirlo) dovremo convincerci che noi ce ne stiamo accorgendo dopo poco meno di un secolo e mezzo. E allora, seppure con ritardo, il “Nulla” e la distruzione dei valori (e dei diritti) è giunta paradossalmente con l’ascendere del tenore di vita, con lo sfrenato consumismo, con la tecnologia pervasiva e devastante; in una parola: col mondo globale in cui l’85% della ricchezza risiede nelle mani (e nelle tasche…) di pochi, mentre dilagano povertà e paura del futuro incognito. Continua a leggere

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