E se…?
Quando eravamo piccoli la frase “e se…?” non esisteva realmente, perché eravamo abituati a fare ciò che ci suggeriva l’istinto, per quanto pericoloso potesse essere.
Volevamo volare? Continua a leggere
Quando eravamo piccoli la frase “e se…?” non esisteva realmente, perché eravamo abituati a fare ciò che ci suggeriva l’istinto, per quanto pericoloso potesse essere.
Volevamo volare? Continua a leggere
Fare la spesa nel mare di specchi. Occorre solidità. Sei un oplita solitario. Hai perso la tua falange. Corri via da questi matti. Dove sta tua madre?
Sei stanco. Le mani sporche di sangue nemico. Avete lo stesso gruppo sanguigno. Sei rimasto sordo. Non vedi i suoni. Attacca. Attacca la tua armatura sulla tua anima. Morire per la patria è bello. Attendi la tua fine con un fine preciso. Hai davanti la sedia vuota. Continua a leggere
“Cosa desidereresti alla mezzanotte, se si esaudisse qualunque cosa?” Chad serrò le labbra in un’espressione concentrata. Bess provò ad immaginare tutti quei desideri che gli frullavano nella mente rendendolo così indeciso, e ad un tratto si ritrovò a volerli realizzare tutti.
“Chiederei di rivederti”. Continua a leggere
Quando avevo sei anni ho conosciuto una signora sposata con Dio, ma che amava noi bambini anche se facevamo chiasso e riuscivamo a buttare giù un istituto. Aveva qualche chilo di troppo, beveva acqua in continuazione e il suo accento ricordava il lungomare napoletano. La sua canzone preferita era “A te” di Jovanotti, una volta mi ha mandato a posto con zero spaccato in storia perché le avevo detto che Continua a leggere
“Non sei una tipa che ama rischiare, non è vero, Hoffman?”. Samantha batté un piede per terra.
“Smettila subito, Luke! Tu non sai niente di me, e probabilmente mai saprai qualcosa! Smettila di parlare come se la sapessi!”
“E allora salta in macchina” Continua a leggere
Io sono una piccola anima che gira per le vie della città cercando di fare meno rumore possibile. E ce la fa. Sempre.
Sono una piccola anima che va alla ricerca di un amore folle, di amicizie eterne e del proprio equilibrio correndo su un filo sottile con in mano un bilanciere: una folata e sono giù. Continua a leggere
Si alzò faticosamente in piedi, facendo leva sulle braccia. Tentò di guardarsi intorno, ma un pesante velo nero e freddo gli copriva gli occhi. Sentiva la tempia destra pulsargli. Stancamente sollevò una mano e la portò istintivamente al viso; si sorprese quando la sentì urtare contro una dura lastra che pareva metallo. Poi ricordò; e con un gesto automatico e lento si sfilò l’elmo, lasciandolo scivolare adagio in terra. Continua a leggere