Category Archives: Racconti

Silenzio

Silenzio. Null’altro che assoluto, indifferente assordante Silenzio. È il Silenzio il maestro migliore: il Silenzio, che ci mostra quanto i nostri sforzi siano vani e infondati, che ci disillude. Dall’appello che scrissi sul numero scorso nulla è cambiato: quella splendida creatura che pure ora mi è tanto odiosa ha continuato a condurre la propria esistenza, incurante della mia venerazione. Né ha senso illudersi che la mia invocazione non l’abbia raggiunta: so per certo che l’ha letta, e sono sicura non l’abbia fraintesa. Dunque perché spendere tempo e lacrime per comporre queste misere righe? Perché logorarmi dentro se tanto so che a nessuno importa? Non ha senso, ma cosa ce l’ha? A questo punto non resta che augurarsi che l’estate possa alleviare le mie pene, e sperare che settembre mi porti una miglior Fortuna.

Addio.

SISIFO

Un’immortalità mortale

Era stato un viaggio duro. Tanti sacrifici, tanti morti, tanta sofferenza. Egli era riuscito a sopravvivere e tornare a casa. Il regime era caduto, la guerra era finita e lui cosa ci aveva guadagnato? La moglie lo aveva tradito, ma la casa era rimasta sua, come il figlio che continuava ad aspettarlo. Ella continuò ad essere sua moglie ed entrambi finirono i loro giorni come se la guerra non ci fosse mai stata. Solo nella testa di Arturo era avvenuta la guerra. Egli era l’unico ad averla vissuta e così a portarsela con sé tutta la vita, senza però averla Continua a leggere

Astrazione

Buio. Il sipario della notte è calato nella mia anima. Cammino, avvolta dalla nebbia. Arrivo su un ponte, sembra essere infinito, non riesco a vederne la fine. Questo ponte è la mia ragione. I lampioni sono spenti e poi c’è la nebbia e poi c’è il buio. E poi c’è la pioggia che comincia a scendere, è il mio cuore che piange e rende scivoloso il suolo. C’è Continua a leggere

Ricordo ancora la prima volta che ti ho incontrata. Erano i primi di dicembre e faceva freddo, freddissimo. Le strade iniziavano ad essere infestate da quegli addobbi natalizi che io ho sempre odiato e il cielo prometteva una nevicata non indifferente. Stavo camminando senza meta per Oxford Street con la chitarra sulla spalla, protetta dalla sua custodia di pelle marrone. Capitava spesso di Continua a leggere

Frammento di un idillio di reale natura

Ancora vi era parecchia strada da fare, ma il sole cominciava a privare noi, viandanti senza meta fissa, dei sui caldi e lucenti raggi che illuminavano la nostra strada. Allorché il mio compagno e io cercammo asilo da qualche parte, ma non vi era che campagna intorno a noi. Vedemmo i conigli correre dai loro cuccioli, gli scoiattoli rientrare nelle loro tane, il gregge tornare alla guida del cane pastore; tutto era armonioso, ma Continua a leggere

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