Author Archives: alessandro-iacovitti

Il cibo: un’arte, una passione, uno stile di vita

«Oh beati quelli pochi che seggiono a quella mensa dove lo pane de li angeli si manuca! E miseri quelli che con le pecore hanno comune cibo»

(Convivio, Trattato I)

Così Dante Alighieri adotta la metafora del cibo e del banchetto, alludendo alla propria volontà di imbandire un sontuoso pasto, a base di

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Una breve storia triste

Jaufré Rudel di Blaia fu un uomo molto cortese, principe di Blaia. E si innamorò della contessa di Tripoli, senza vederla, per il bene che ne aveva sentito dire dai pellegrini che venivano da Antiochia. E fece su di lei molte canzoni con delle belle melodie e semplici parole. E per la volontà di vederla, si fece crociato e si mise per mare, e in nave si ammalò e fu condotto a Tripoli, in un albergo, come morto. E fu fatto sapere alla contessa ed ella andò da lui, al suo letto, e lo prese tra le sue braccia. Ed egli seppe che quella era la contessa, e in quel momento recuperò l’udito e il respiro e ringraziò Dio per averlo tenuto in vita fino a che potesse vederla; e così morì tra le sue braccia. E lei lo fece seppellire con grandi onori nella casa del Tempio; e poi, quel giorno stesso, si fece monaca, per il dolore che ebbe per la morte di lui.

(J. Boutière – A. H. Schutz, Biographies des troubadours)

Queste breve vida dai toni fiabeschi si riferisce a un trovatore occitano nato in Francia nel 1115 circa e morto nel 1148 a Tripoli, in Libano: Jaufré Rudel, celebre per la sua vicenda biografica e per il suo struggimento amoroso. Di lui non si sa molto, oltre alla storia che viene raccontata: già trovatore, si innamorò della contessa Melisenda di

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Feminism: fare libri è un mestiere di cura

Dall’8 all’11 marzo la Casa Internazionale delle Donne ha ospitato a Trastevere Feminism, la prima fiera dell’editoria delle donne in Italia. Chiara ci racconta la sua esperienza, resa possibile dalla collaborazione con zai.net

Varcare per la prima volta la soglia della Casa Internazionale delle Donne provoca una strana sensazione. Sembra di entrare in un locus amoenus, separato dal

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Itpop – Consigli per Tommaso

 

Febbraio. Tardo pomeriggio dal cielo plumbeo. La pioggia batte con le sue gocce taglienti sul tettuccio del solito 710 scassato. A dire la verità ne sento qualcuna fendere qualche ciuffo della mia folta chioma invernale. Ah, sarà sempre troppo tardi quando si metteranno a ripararli, ‘sti autobus. Almeno è vuoto. Mi siedo proprio sull’ultimo sedile in fondo a destra e appoggio la faccia sul finestrone umidiccio. Seguo con lo sguardo assopito e rassegnato – quello di una giornata come tante altre – il tortuoso percorso che l’esile vettura compie per le strade monteverdine. Mi alzo. Devo già

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