Monthly Archives: maggio 2016

L’imperdibile Jeeg Robot

Un supereroe all’ombra del Colosseo, tra malavita e umorismo romanesco

Quando nelle sale italiane entra l’inconsueto, il prodotto si aggira su due poli: pessimo oppure ottimo. Per “Lo chiamavano Jeeg Robot” ne è nato un terzo: fantastico. La trama si sviluppa intorno al personaggio di Enzo Ceccotti, il quale, fuggendo da una rapina che egli stesso aveva compiuto, si butta nel Tevere ed entra in contatto con dei rifiuti tossici. Così nascono i suoi superpoteri, ma ancora ignaro si dirige da Sergio, membro dell’associazione criminale guidata dallo Zingaro, per vendergli un orologio. Continua a leggere

I David di Donatello tra ingiustizie e rivelazioni

Tra capolavori di originalità come “Lo chiamavano Jeeg Robot” e il sopravvalutato “Quo vado?”: il controverso futuro del cinema italiano

La sessantunesima edizione dei David di Donatello si è svolta lo scorso 18 Aprile. Sugli esiti della cerimonia, c’è ben poco da dire: eccezion fatta per i premi a “Lo chiamavano Jeeg Robot” (in particolare per il bravissimo Luca Marinelli), tutto il resto è stato un vero e proprio scempio. “Perfetti sconosciuti”, film piuttosto modesto e poco convincente, diretto da Paolo Genovese, la cui filmografia farebbe inorridire chiunque (come dimenticare “Immaturi” e “Immaturi – Il viaggio”, niente di dissimile dai nostri soliti cinepanettoni?), risulta sopravvalutato in maniera spaventosa. Ma ciò che più atterrisce è senza dubbio il fatto che “Non essere cattivo”, unico film veramente degno e significativo di questa edizione, non sia stato minimamente considerato. Continua a leggere

Gersh-wins: tra jazz classico e moderno

George Gershwin, l’uomo che portò il jazz nel sancta sanctorum dei generi musicali

Arrivato ad uno degli ultimi numeri della Lucciola su cui scriverò, non potevo non parlare di uno dei più grandi musicisti del ‘900, uno che riuscì a sintetizzare musica popolare e musica classica, e che elevò il jazz a genere colto e non popolare, colui che, chiedendo lezioni di piano a Maurice Ravel, fu liquidato dal compositore francese con: “perché vuoi diventare un mediocre Ravel quando già sei un buon Gershwin?”.

Insomma, è il genio di George Gershwin di cui sto parlando. Continua a leggere

L’Io, il Mondo e il Flying Spaghetti Monster

Uno sguardo sul mondo del Pastafarianesimo, religione tollerante quanto esilarante

Premessa: il seguente articolo è scritto al solo scopo divulgativo. Non c’è in esso alcuna intenzione di catechizzare il lettore e di spingerlo a convertirsi alla religione del Pastafarianesimo, di cui d’altronde nemmeno lo stesso autore si sente di far parte, essendo già legato a un altro credo religioso. Tuttavia, la crescente popolarità di tale confessione e un’innegabile attrattiva che essa esercita su un numero sempre crescente di persone, unita al messaggio di pace e fratellanza di cui questo culto vuole farsi portavoce, rappresentano per lo scrivente un motivo sufficiente per parlarne.

Il Pastafarianesimo è un’antica religione, esistente già da centinaia di anni, la cui Chiesa ha però deciso di rivelarsi al mondo intero solo di recente, dopo essere rimasta a lungo nella segretezza per paura che il proprio messaggio non venisse compreso. Continua a leggere

Gott ist Totti

La rinascita del Capitano mette in discussione le credenze religiose dei tifosi romani

Ottantaquattresimo minuto di gioco. Eccolo là. Me lo aspettavo. Anzi, inconsciamente tutti ce lo aspettavamo. Noi, i tifosi della Roma. Eh già, non vedevamo l’ora, volevamo toglierci un peso, un macigno che col passare dei minuti aumentava in grandezza e in insopportabilità. Il gol del Torino. Ci sentivamo quasi in colpa nei confronti del destino. Continua a leggere

Manara: pallavolo dentro e fuori

Si è concluso con la finalissima del 21 marzo il torneo di pallavolo del nostro Liceo, iniziato lo scorso novembre. Vi è piaciuto? Inutile che ve lo dica, la manifestazione non è finita lì: sarete sicuramente scesi in cortile il 4 aprile per le premiazioni generali del torneo. In presenza del dirigente scolastico Fabio Foddai, del Prof. Francesco Castiglione – organizzatore del torneo – e nientemeno che di Giorgio Lo Giudice, giornalista della Gazzetta dello Sport, sono stati assegnati i premi alle classi vincitrici del torneo nelle categorie liceo e ginnasio, alle finaliste perdenti (sia quelle della finalissima sia quelle della finale tra perdenti), alla squadra che ha dimostrato il miglior fair play, alla squadra con la maglia più originale e ai redattori dei migliori articoli sulla manifestazione sportiva. Continua a leggere

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