L’Io, il Mondo e il Flying Spaghetti Monster

Uno sguardo sul mondo del Pastafarianesimo, religione tollerante quanto esilarante
Premessa: il seguente articolo è scritto al solo scopo divulgativo. Non c’è in esso alcuna intenzione di catechizzare il lettore e di spingerlo a convertirsi alla religione del Pastafarianesimo, di cui d’altronde nemmeno lo stesso autore si sente di far parte, essendo già legato a un altro credo religioso. Tuttavia, la crescente popolarità di tale confessione e un’innegabile attrattiva che essa esercita su un numero sempre crescente di persone, unita al messaggio di pace e fratellanza di cui questo culto vuole farsi portavoce, rappresentano per lo scrivente un motivo sufficiente per parlarne.
Il Pastafarianesimo è un’antica religione, esistente già da centinaia di anni, la cui Chiesa ha però deciso di rivelarsi al mondo intero solo di recente, dopo essere rimasta a lungo nella segretezza per paura che il proprio messaggio non venisse compreso.
Questa rivelazione è avvenuta per volere del profeta pastafariano, l’oggi trentenne Bobby Henderson, originario dell’Oregon, USA, e laureatosi in fisica dopo aver studiato nel suo paese natale e in Nuova Zelanda: egli, dopo la decisione presa nel 2005 dal consiglio per l’istruzione del Kansas di insegnare il creazionismo scientifico (che tuttavia non viene considerato come una vera e propria scienza dalla comunità scientifica internazionale) insieme all’evoluzionismo nei corsi di scienze, cosicché “i bambini potessero farsi un idea da soli sulla realtà delle cose, confrontando diversi punti di vista”, nel maggio dello stesso anno pubblicò una lettera aperta indirizzata proprio al Kansas State Board of Education. In essa metteva in chiaro i precetti portanti del suo Credo religioso, chiedendo che anche la sua concezione del mondo venisse insegnata nelle scuole, insieme alle due scienze sopracitate. Purtroppo per Henderson la richiesta non venne accolta, ma questo era solo l’inizio: da allora, infatti, il numero di seguaci di tale culto riscontrò una crescita vertiginosa, arrivando oggi a contare, come riportato sul sito ufficiale della Chiesa Pastafariana, “migliaia se non milioni di devoti credenti”.
Ma in cosa crede esattamente il Pastafarianesimo?
Come Henderson stesso scriveva nella sua ormai famosissima lettera, i seguaci del suo culto credono che l’universo sia stato creato da un essere supremo chiamato Mostro di Spaghetti Volante (originariamente Flying Spaghetti Monster), avente le sembianze di un groviglio di spaghetti con polpette da cui spuntano due occhi; esso avrebbe portato a termine la sua creazione in preda a una devastante intossicazione alcolica, addotta come causa dell’imperfezione del mondo. Secondo tale Credo, le prove della veridicità della teoria evoluzionista sono state sparpagliate sulla Terra proprio da tale Entità per mettere alla prova la fede dei suoi adepti: proprio per questo motivo, infatti, il Mostro di Spaghetti Volante è solito alterare le datazioni al carbonio-14 attraverso la sua “Spaghettosa Appendice”, facendo apparire il mondo più antico di quanto sia realmente. Sempre all’interno della sua lettera, inoltre, il profeta ci mette a parte di quella che secondo la sua religione è la causa del riscaldamento globale e delle più svariate catastrofi naturali: la costante e rovinosa diminuzione del numero di pirati dal XIX secolo ad oggi.
Questa correlazione appare addirittura evidente se si consulta il grafico da lui stesso creato, che mette in relazione la diminuzione dei pirati e l’aumento della temperatura globale dal 1800 al 2000. Un’ulteriore dimostrazione empirica di tale concezione può essere tratta dall’aumento dell’attività piratesca nel Corno d’Africa nel 2008: secondo i pastafariani, infatti, il fatto che la Somalia sia il Paese del mondo in cui è più intensa la presenza di pirati e, al contempo, la nazione che emette meno anidride carbonica in assoluto non può essere una coincidenza.
Come ogni religione che si rispetti, inoltre, anche il Pastafarianesimo ha un proprio modo di pregare e un proprio codice di condotta morale e sociale: esso infatti possiede, al pari di religioni ben più diffuse, i propri Comandamenti (o condimenti), che, secondo il testo sacro del culto (The Gospel of the Flying Spaghetti Monster, edito in Italia da Mondadori), furono dettati al capitano pirata Mosey direttamente dal Prodigioso Spaghetto Volante durante il suo pellegrinaggio sul Monte Sugo. Noti anche come gli otto “Io preferirei davvero che tu evitassi”, si dice che fossero originariamente dieci, ma che il capitano ne perse due lungo la strada del ritorno.
Per quanto riguarda il codice di abbigliamento, invece, la dottrina pastafariana invita i propri adepti a vestire come antichi pirati e a indossare uno scolapasta come copricapo rituale. Infine, tutte le preghiere che essi rivolgono al proprio dio terminano con la parola “Ramen”.
Per quanto riguarda invece le festività, il giorno sacro è il venerdì, durante il quale i ministri del culto (proprietari di pub e ristoranti) offrono ai propri confratelli un piatto di spaghetti con due polpette e un boccale di birra. In ultimo, anche per i pastafariani esistono Inferno e Paradiso; in entrambi sorge un enorme vulcano di birra e una fabbrica di spogliarelliste (o spogliarellisti, a seconda del proprio orientamento sessuale), ma all’Inferno la birra è vecchia e stantia e gli/le spogliarellisti/e sono affetti/e da malattie veneree.
Sempre di più sono poi i Paesi che accolgono il culto, considerandolo – come è giusto che sia – al pari delle altre religioni: fra questi, oltre a vari Stati degli USA (in cui è consentito farsi ritrarre con uno scolapasta in testa anche nei documenti ufficiali, come carta d’identità e patente di guida), ci sono anche Paesi Bassi, Olanda, Nuova Zelanda (dove è stato da poco celebrato il primo matrimonio pastafariano con valenza civile) e molte altre nazioni di tutto il mondo. D’altronde, Pastafarianesimo significa libertà e tolleranza: a nessuno viene preclusa la possibilità di unirsi alla sua Chiesa, che predica la fratellanza e l’unione negli spaghetti. A tale proposito, sembra doveroso chiudere questo articolo citando uno degli otto condimenti, che ben rappresenta la straordinaria apertura mentale della comunità pastafariana:
“Io preferirei davvero che tu evitassi di giudicare le persone per come appaiono, o per come si vestono, o per come camminano, o, comunque, di giocare sporco, va bene? Ah, e ficcati questo nella tua testa dura: donna = persona. Uomo = persona. Tizio noioso = Tizio noioso. Nessuno è meglio di un altro, a meno che non stiamo parlando di moda e, mi spiace, ma ho dato questo dono alle donne e a qualche uomo che capisce la differenza fra magenta e fucsia”.
DAVIDE RUBINETTI