Author Archives: jacopo augenti

Il destino in una porta scorrevole

Vi siete mai chiesti quanto una piccola azione, una piccola scelta, un caso, possano influire in modo decisivo sulla vostra vita? “E se non fossi andata in quel luogo?”, “se non ti avessi incontrato quel giorno?”, “se avessi fatto questo invece di quello?”: domande ricorrenti e che spesso ci preoccupano, ci inquietano un po’. Quanto la nostra vita è condizionata dal caso e quanto da noi stessi? Il “destino” è solamente un concetto fantasioso o in un certo modo esiste?

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I cani di Monteverde

In base ai dati dell’anagrafe canina sono quasi dieci milioni (per l’esattezza 9.814.000) i cani che vivono nelle case degli italiani.  Tra i cani regolarmente registrati rientrano innanzitutto quelli aristocratici ed eleganti dei cosiddetti “quartieri alti” che vedi raramente in compagnia dei loro padroni  ma quasi sempre con dog sitter distratti e frettolosi.

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Come vengono calcolati gli ascolti televisivi?

Da sempre, quando sento le statistiche riguardo agli ascolti televisivi, mi chiedo come siano calcolati… Da procrastinatore professionista, ho sempre rimandato il tentativo di provare a scoprire le modalità con cui, appunto, si giunge ad affermare che ad essere sintonizzati su un dato canale, in un certo momento, erano dati spettatori.                       

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Componimenti Creativi

A TE
A te,
A te che entri tardi, che non dici buongiorno,
Che mi hai promesso la tua vicinanza ma sento solo lontananza.
A te che invece mi stai vicino, da sempre ma
non per sempre,
Che in silenzio mi parli.
A te che potevi essere importante
ma hai scelto di farmi essere niente.
A te che mi sei stata accanto,
con il cuore in mano, sempre.
A te che da sotto una maschera ci sei,
chiedendo tanto ma dando tutto quello che sei.
A te che mi hai fatto sorridere, quando non ci
facevo nemmeno caso a chi fossi.
A te che mi hai insegnato il dialogo e ricordato
i miei valori.
A te che sembra non prendi nulla sul serio, ma
seria sei tu nell’essere te stessa.
A te che mi hai insegnato a non fidarmi di
chiunque, che c’è sempre un’altra storia da
scoprire.
A te che non t’aspettavo, non sapevo di poterci
prendere un caffè.
A te che così monotono non sei,
Come chi non ha ancora trovato il suo posto.
A te che mi hai fatto sorridere nonostante le
richieste, che mi hai fatto sentire utile.
A te che mi parli di cose così, come chi tace,
osserva e capisce.
A te che ridi come un matto, ma matto non sei
affatto.
A te che sei composta anche quando dentro
hai una tempesta.
A te che non parli molto, non riveli chi sei, ma
sei te stessa.
A te che mi sei stata accanto, quando eri l’ultima persona a doverlo fare ma la prima a farlo.
A te che mi hai insegnato a raccogliere questi
pezzi e a farne parte, anche senza di te.
A te, a voi, a noi, che ci stiamo accanto giorno
dopo giorno, osservando e capendo noi stessi
e tutto ciò di bello che è nato da anni di sofferenza.

CWTCH

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