I cani di Monteverde

In base ai dati dell’anagrafe canina sono quasi dieci milioni (per l’esattezza 9.814.000) i cani che vivono nelle case degli italiani.  Tra i cani regolarmente registrati rientrano innanzitutto quelli aristocratici ed eleganti dei cosiddetti “quartieri alti” che vedi raramente in compagnia dei loro padroni  ma quasi sempre con dog sitter distratti e frettolosi.

Per ammirarli basta fare una passeggiata a Villa Borghese: in tutte le ore del giorno alani, pitbull e huskey passeggiano nei prati silenziosi con grande disciplina. Al primo richiamo abbassano il muso e tornano a casa senza protestare o fare resistenze. Il loro addestramento è costato un patrimonio e si vede…

Non può certo dirsi altrettanto dei cani che conosco meglio, quelli cioè della mia zona: Monteverde o, per essere più precisi, Monteverde Vecchio. Sono cani “ anarchici”, chiassosi, sempre affamati. Anche se si sono appena rimpinzati annusano le borse della spesa che le massaie cercano di difendere. Sembra che non abbiano mangiato da un anno. Alla fine vincono loro; qualcosa da sgranocchiare durante la passeggiata riescono sempre ad averla. E’ un extra a base di biscotti, supplì e crocchette che naturalmente il veterinario avrebbe severamente proibito. I cani del rione si conoscono tutti, così come si conoscono i rispettivi proprietari. Mentre i cani si annusano, gli umani, che normalmente si ignorano, cominciano a conoscersi  anche loro. Si parla di tutto, si aboliscono le barriere: forse i cani di Monteverde hanno qualcosa da insegnare agli uomini… Finalmente qui le persone, grazie ai cani, si aprono, sono più fiduciose; ci si comporta insomma da buoni vicini, nascono talvolta inaspettate amicizie. Naturalmente i cani, anche a Monteverde, non sono tutti uguali. C’è la bellissima Perla, un pastore australiano di rara bellezza, il feroce cane lupo Pirata, il tenero bassotto Birretta e il barboncino Mimì. Tutti hanno una loro personalità ben precisa e loro compagni di gioco preferiti con i quali si incontrano facendo frenetici caroselli a Villa Sciarra o a Villa Pamphili. Il più straordinario cane della zona però non è un cane ma… un gatto. Amici, non scherzo! Esce con il suo padrone senza guinzaglio. Fin da cucciolo crede di essere un cane e si comporta come se lo fosse. Incredibile ma vero gli altri cani di Monteverde lo considerano uno di loro e lo annusano  con rispettosa sollecitudine. Se un cane “forestiero” dovesse dare noia a questo particolarissimo gatto, tutti i cani di Monteverde andrebbero a difendere il loro amico come si difende un fratello. Mi accorgo solo ora di non aver ancora descritto l’aspetto di questo gatto che si crede cane; è nero, con un fazzoletto rosso annodato al collo, ha l’andatura sicura di sé dei felini e l’abitudine alle passeggiate fuori casa dei cani. Non è mai troppo vicino al padrone ma non lo perde mai di vista e attraversa la strada da solo con la prudenza di un cittadino esemplare. Vorrei farmelo amico ma lui con me è cordiale ma anche riservato. Dopo una carezza allunga la coda e va via in cerca, indipendente e fiero, di nuove avventure nel suo regno. Si, perché per lui il marciapiede di Via Carini è feudo di sua esclusiva e rispettata proprietà.

Come avrete immaginato anch’io ho un cane. E’ una femmina di dieci mesi dolce e scatenata. Sembra un catalogo di tutte le razze canine. Il suo manto, pezzato e maculato, è variopinto: ci sono il bianco,  il nero, il grigio, il marrone il giallo, l’arancio e il verde (sistematiche macchie d’erba). Ha un occhio scuro ed uno chiaro, un muso da scoiattolo, un corpo cilindrico da porcellino, zampette corte e un didietro da papera.  Non è bella ma io le voglio un gran bene e spero che viva a lungo. Sapete una cosa? Nel quartiere quando muore un cane siamo tutti tristi. Ho visto piangere uomini grandi e grossi per la morte di un cane che non era neppure il loro ma semplicemente quello di un conoscente. A Monteverde i cani si sentono a casa e corrono spensierati e senza regole. Sono quasi tutti cani plebei e turbolenti  ma gli uomini, per merito loro, risultano persone migliori.

FLAMINIA SARTONI

 

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