E alla fine
E alla fine
Sii Poeta
Sii Poesia
E ama
Sii Amante
Sii Amore.
Ti consiglio di non aspettare
la Fine
Ma invece
Guardare negli occhi degli altri
E trovare un inizio
In ogni conclusione.
SARA BUONOMINI
E alla fine
Sii Poeta
Sii Poesia
E ama
Sii Amante
Sii Amore.
Ti consiglio di non aspettare
la Fine
Ma invece
Guardare negli occhi degli altri
E trovare un inizio
In ogni conclusione.
SARA BUONOMINI
Una volta la mia professoressa di Lettere disse che “i giovani sono come fiori che cominciano a sbocciare”, ma in un cielo senza sole, né acqua, che senso ha che i fiori crescano?
SARA BUONOMINI
Cantami o Diva
anzi non cantarmi niente
che non ho voglia
di sentire altri rumori
mi bastano le macchine
e le urla dei vicini. Continua a leggere
#è una voce esterna che sussurra, in scena cadono, come neve, foglietti di carta. La luce è accesa, neon. I foglietti cadono sulla testa di chi guarda.
Io sono qualcosa che nel tempo passa, io sarò tutto e niente.
Io piango per quello che conosco e anche per quello che non conosco, perché non potrò capirlo. Tu mi crei e tu mi modelli. Tu mi logori, tu mi scordi. Continua a leggere
#nella scena si cammina a schiera incrociata. A gruppi sfalsati ma sempre in orizzontale. Si seguono linee precise. Un “buffone” ha il vestito tutto logoro della principessa che era. A terra nel centro.
Ciò che mi è rimasto è il brutto. Non posso presentarmi. O meglio, potrei ma già mi conosci. Ma tu pensi che non esisto, non mi riconosci. Beh, io esisto così: brutta. Brutta come mi vedi, o, non guardarmi, immaginami come la più brutta. Continua a leggere
Erranti parole. Sfuggenti, troppo forti per attendere di essere scritte. Parole che si compongono da sole bruciandosi così, lettera dopo lettera, al pensiero di essere scritte su di un foglio, che avido si nutre riempiendosi di inchiostro e divorando pensieri al fine di imprigionarle per poi renderle a colui che sa coglierle. Continua a leggere
Era mattina, quella sera, quando M*** mi ha baciato.
Era mattina, eppure era notte fonda dentro di lui.
Pensavo fosse un nuovo inizio, la fine dei miei spasimi, e invece non fu niente di tutto ciò; i miei spasimi si acuirono, i miei affanni si moltiplicarono e le mie speranze, che pur avrebbero dovuto infrangersi, non lo fecero, divennero disperate, mi impedirono – e mi impediscono tutt’ora – di accettare la realtà. Continua a leggere