Tag Archives: Alice Sagrati

Incontro con la morte

Cammino per le strade, tira vento, è Gennaio. Ho lasciato il mio lavoro e mi sono trasferito qui. Mille miglia e un tè caldo. Ho accettato di accettare. Ho accettato il ticchettio della pioggia sulla finestra e lo scorrere lento di un ruscello in primavera. Ho accettato di camminare lieve sull’asfalto e di chiudere gli occhi prima di andare a dormire. Continua a leggere

Editoriali Marzo

Sto per usare una tattica di cui Berlusconi è stato uno dei più grandi interpreti, e che può essere riassunta in questa frase: se vuoi creare il successo, parlane! Lui l’ha usata per fini personali, io vorrei provare a servirmene per il bene della Lucciola. Diciamo che vi ho avvertito per correttezza… Continua a leggere

Liberté égalité fraternité

Giorgina impazzì verso i ventotto, stava guardando la sua soap opera preferita e gli uccellini cantavano leggiadri in quell’ottobre roseo. Il primo sintomo furono le lentiggini che le sputarono improvvisamente su tutto il corpo, prima sul viso, poi sulla pancia e via via su tutto il corpo. Il secondo sintomo fu la visione di Chopin, non lo riconobbe subito, le ci volle almeno una frazione in più di qualunque pianista estimatore del “poeta del pianoforte”. Apparve proprio all’angolo del suo cucinotto, lo riconobbe poiché tempo addietro aveva avuto l’occasione di osservare alcuni dipinti di Delacroix e fortuna… c’era anche lui. Continua a leggere

Editoriali Gennaio 2015

“Chiudere tutti i covi fascisti – Emilio Resisti”. E’ con questo striscione che si è aperto il corteo nazionale Antifascista del 24 Gennaio a Cremona. In testa al corteo i familiari, seguiti da compagni e compagne da parte di tutta Italia, solidali con il ragazzo aggredito. Per coloro che lo ignorassero, il 18 gennaio verso le 18 é stato attaccato il CSA Dordoni a Cremona: cinquanta fascisti di Casapound hanno assaltato il luogo di collettività e hanno aggredito Emilio, un militante cremonese, approfittando del fatto che fosse caduto a terra. E’ stato colpito al volto con una spranga. La polizia é diventata complice dell’azione fascista, poiché ha lasciato in libera circolazione tali aggressori, chiedendo solo i dati personali e non fermando nessuno in questura. Emilio è in coma da quello stesso giorno, la mattina del corteo é stato svegliato, ha risposto positivamente e poi è stato nuovamente sedato.

Il 24 Gennaio a Cremona sono arrivati treni da Brescia, Milano, Mantova e molte altre città. Cremona quella mattina era una città immobile, negozi chiusi, servizi autobus bloccati, grandissimi schieramenti della polizia nei pressi di Porta Venezia. Il corteo è partito alle 13. Si è diretto verso la sede di Casapound, luogo da cui partono numerosi attacchi squadristi da ormai troppo tempo, a danno di moltissimi studenti e attivisti politici. E’ stato poi inevitabile il danneggiamento di banche e del comando della Polizia Locale, poiché il corteo era di tali dimensioni da non poter essere del tutto controllato. Ma inevitabile specialmente perché la rabbia era tanta e la giustizia lontana.

E allora dopo tutto quello che è successo mi viene da riprendere una sola frase e condividerla qui con voi: “dover giustificare l’antifascismo è una delle più grandi sconfitte culturali e politiche della nostra generazione”.

EMILIO RESISTI.

 ALICE SAGRATI

 


 

In pochi si aspettavano che venisse tanta gente alla notte bianca del Liceo Classico: un pubblico numeroso ha assistito alle iniziative (noi direttori abbiamo dovuto dire addio alle corde vocali per presentare il giornale e il sito a tutti quelli che erano interessati), il cibo è finito assai presto, e quel che più conta, si respirava un bel po’ di entusiasmo. Tuttavia, lo scopo che si prefiggeva quest’evento era di far ricredere coloro che si sentono così intelligenti da disprezzare il Liceo Classico, e di attirare la “maggioranza disinteressata” della gente. Invece, quello che abbiamo fatto è stato suscitare un interesse ancora più grande in persone che erano già interessate al Liceo Classico: la maggioranza degli esterni, infatti, era composta da ragazzi delle medie in cerca della loro futura scuola, e dai loro genitori. La notte bianca è stata un successo, ma se davvero vogliamo che il Liceo Classico, in futuro, non sia spazzato via dagli ignoranti, dovremo dare un senso, nella nostra vita, a quello che abbiamo imparato qui, e soprattutto a come abbiamo imparato a pensare. Solo se sapremo portare la nostra cultura nel mondo “da uomini”, e non da polverosi accademici, e solo se ci crederemo, ce la potremo fare.

Vi auguro buona lettura, con la speranza che i recenti attentati a Charlie Hebdo possano farci assaporare ancora di più, nel nostro piccolo, la libertà di questo giornale.

 ALESSANDRO VIGEZZI

Chiaroscuro

Sei seduto davanti a me. In silenzio guardi fuori alla finestra mentre versi un po’ di Jaeger nel tuo bicchiere. Butti tutto giù e non mi guardi. Il camino è acceso, mentre gli scoppiettii del fuoco fanno da sfondo a questa situazione imbarazzante. Penso al Natale di vent’anni fa, mentre correvi per la casa alla ricerca dei regali, sorridevi inconsapevole mentre la neve cadeva leggera. Ricordo quando mi hai chiesto la prima tela per dipingere, avevo gli occhi bagnati d’orgoglio. Continua a leggere

Editoriali Dicembre

E’ l’ultimo giorno per scrivere quest’editoriale e io sono ancora qui a gingillarmi su cosa sarebbe meglio scrivere. Quando accadono così tante cose in così poco tempo, non riesco mai a bloccarne nessuna su un foglio bianco. Fa paura quando le righe che scrivi sono immensamente in minoranza rispetto al bianco che inquina il foglio. Che mi succede? La penna non si sta scaricando e gli argomenti non sono esauriti, però io non so cosa scrivere, mi sembra tutto banale o già scritto. Allora ho iniziato a chiedermi, perché sto scrivendo? Perché esiste la Lucciola? Ed è da qui che arriva un minimo di ispirazione: per guadagnarmi un po’ di libertà. Perché la Lucciola nonostante gli anni, nonostante tutti i redattori che ha avuto, nonostante le lotte (con la cara Maria Urso erano infinite) è rimasta il mezzo più diretto e accessibile per tutti gli studenti. E’ la nostra boccata d’aria, il nostro modo per dimostrare che andiamo oltre il nozionismo scolastico e abbiamo voglia di creare. La Lucciola continua a vivere perché ogni giorno viene ricreata dagli studenti, dalle idee e dalle riflessioni che portiamo. Nel suo piccolo la Lucciola é la nostra libertà di esprimerci, senza limiti e senza censure. Sperando che questo editoriale non lo legga nessuno perché siete tutti troppo pigri, non smettete mai di cercare e di creare qualcosa di nuovo.

 ALICE SAGRATI

 

Abbiamo deciso di accorpare in questo numero la Lucciola di Novembre e di Dicembre, perché la settimana utile alla pubblicazione è stata… come dire… occupata. A proposito di occupazione, se non ne scrivo in questo editoriale è solo perché ritengo che il mio articolo su Hong Kong esprima molto meglio il mio pensiero a riguardo.

Come probabilmente saprete, da questo mese c’è una novità: la nostra scuola ha un mezzo di comunicazione in più. Si tratta di un programma radio, a cui partecipano anche diversi membri della nostra redazione. Ne consiglio l’ascolto a tutti, perché stanno lavorando benissimo. Abbiamo messo tutte le informazioni nella pagina degli annunci.

Vedere uscire il primo numero della Lucciola di quest’anno è stato davvero un momento meraviglioso, di cui tutti noi studenti del Manara siamo stati protagonisti. Lo sono stati, anche se in negativo, persino quelli che si sentono così superiori da liquidare il nostro giornale come una scemenza. A loro vorrei dire questo: se la chiave del successo è non passare inosservati, allora, cari miei, siamo noi a vincere.

Vorrei ringraziare, uno per uno, i nostri redattori. Senza il loro lavoro e la loro creatività questo momento non sarebbe mai diventato realtà. Ma vorrei ringraziare anche i nostri lettori, che ci hanno rivolto complimenti e hanno avanzato proposte, senza rimanere indifferenti. Il nostro scopo è produrre ogni numero qualcosa che vi faccia riflettere, e voi lo avete fatto. Grazie di cuore.

Spero che durante le vacanze di Natale, fra un panettone e un agnello, fra il riposo e le feste, vi godrete anche questo giornale.

Auguri e, soprattutto, buona lettura.

 

 ALESSANDRO VIGEZZI

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