Ora
Ora, questa torsione d’Essere
– inscindibile; ora
si può camminare sul ricamo degli
spazi e dei sospiri Continua a leggere
Ora, questa torsione d’Essere
– inscindibile; ora
si può camminare sul ricamo degli
spazi e dei sospiri Continua a leggere
“This is the story of how we
begin
to remember”, suonava un verso della tua
esistenza (o forse sembrava
così); pensavi a cicli
infiniti di frammenti,
e suoni
e calori. Pensavi – tu – a quelle
parole precise, tanto
vive nel tocco della
penombra; di
nutrimenti e di
attese.
Di (altre) vite
trascorse; oppure
no.
ARIA
Il colore aranciato di quei
discorsi – dipinti sui
nostri corpi –
ritorna al
fluire del desiderio di un
infinito fragile.
Sono domeniche
trascorse, e lanterne – nei miei
ricordi.
ARIA
Le tue tiepide mani nello
sfiorare
l’impossibile, a cercare un
eterno seguito – i miei occhi. Continua a leggere
Era un viaggio
– non come idea, ma
eco di desideri e macerie.
Fessure in cui leggere e
respirare, le tue ferite
calde; ti stringevo, e
le sentivo – lì. Le conoscevo a memoria
quelle tue parole di terrore e di mancanze. Continua a leggere
Quel delicato muoversi dei tuoi
occhi sulle mie parole
– stanche,
lo conosco; e loro conoscono le
storie scritte sul mio
corpo; e loro sanno di
Non c’era certezza, quella mattina; premevi il naso (freddo, freddissimo) contro il vetro della finestra in soggiorno; guardavi i raggi del sole riflettersi sulla strada, lontana. Sicuramente è colpa della luce, pensasti; rende chiaro tutto. Chissà… La visione sull’esterno cominciava ad annebbiarsi, a causa del vapore prodotto dal tuo respiro lento e profondo; ti sentisti meglio, allora, in quelle immagini indefinite. Continua a leggere