“Didone, per esempio” – Quando i classici diventano irriverenti
L’antichità classica è quella roba antica con cui noi, classicisti disperati, abbiamo a che fare ogni giorno, anche più di quanto vorremmo. È quel qualcosa che, nonostante il grande amore che nutriamo nei suoi confronti (tale da aver scelto un liceo come il nostro), anche solo a nominarlo, subito richiama alla mente dei più le immagini di vecchi antri di musei, teche piene di reperti chiusi lì dentro a prendere polvere da chissà quanto tempo, busti che ti guardano con un’aria arcigna e talvolta piuttosto indagatoria. È, insomma, quell’insieme di storie e di nomi troppo lunghi e astrusi da ricordare, che tendiamo a chiudere nella soffitta del nostro cervello, nei meandri più remoti della nostra mente. Ed è proprio di questo che Mariangela Galatea Vaglio si ostina a parlare, raccontando di Continua a leggere