E non so se ti amo non so se ti amerò, ma quando ti penso sorrido e quasi mi basta. Quasi però, lo sai, sono incostante, non è una scelta, sceglierei il contrario. Sono sfuggente. Il mio cuore lo è, come i miei pensieri distratti, fuggevoli, diafani. Ho paura di innamorarmi di un altro.
Forse ho paura di innamorarmi di te. Forse ho paura e basta e mi nascondo dietro a castelli immaginari di problemi più complessi e meno concreti, per sviare la mente e non mettere a fuoco. Oggi stavo ascoltando una canzone, mi sono commossa (che stupida), ho pensato, chissà se tu ti commuoveresti a sentirla con me. Chissà se ti commuovono gli stessi quadri, le stesse poesie, chissà se poi è davvero importante. Forse no, non lo è, forse sì.
Ora abbracciami dai. Riportami coi piedi per terra (non troppo) dai miei pensieri che sfuggono al cielo come aquiloni a un vento leggero, che mi allontanano da te così disperatamente.
Un vuoto incolmabile ci separa, fatto di profondissime emozioni inesprimibili, lacrime, speranze, esperienze passate. La tua barba mi fa il solletico su una guancia e stranamente sorrido, inconsapevole, mentre le mie parole incespicano tra le lacrime che mi inumidiscono le labbra.
Mi abbracci e ancora per un po’ i pezzi rimangono assieme, ancora per un po’ non crollo in un baratro di infinita, incerta, indefinitezza. Tento di descrivere forse inutilmente con parole ridondanti, allitteranti, fluenti, una confusione viscerale che ancora per un po’ lascerò da parte e tenterò di ignorare.
MARGHERITA
