Serate alternative

Sabato 28 marzo, sera. C’è chi è uscito con gli amici con l’intenzione di battere il record di 6 shot di fila (firmato Bobo Vieri), chi ha scatenato faide anche con i migliori amici dopo una partita a Fifa15, chi è andato in disco ad adescare qualsiasi cosa si muovesse. E poi c’è chi, come me, non avendo niente di tutto questo da fare, è rimasto a casa a guardare la nazionale azzurra. Ho avuto dei postumi tali che forse avrei fatto meglio ad unirmi alla gara di shot. Il minimo che potessi fare per ringraziare la squadra era diffamarla con le pagelle, che per gli oriundi sono sottotitolate a pagina 777.

Sirigu 5,5: incolpevole sui due gol, non così sul Pandino del ’75 rubato a Manolev.

Chiellini 5: l’ultima diagonale fatta bene risale al compito di geometria della quarta elementare. Quando Popov parte in velocità va nel panico e chiama mamma Conte per patteggiare con l’attaccante bulgaro.

Bonucci 5: quando hai l’over al primo tempo non stai tanto a fare calcoli, lui pur di portarlo in cassa accetta di regalare a Micanski una serata di gloria per rigenerarlo dopo il colpo alla Carrefour finito male.

Barzagli 6: tenta di mettere un po’ di ordine nel disastro difensivo italiano, ma legge per sbaglio una scritta in cirillico e perde tutte le certezze.

Darmian 5,5: il cowboy della fascia sinistra oggi è un po’ incerto e timido, ma sfido chiunque a non esserlo dopo una minaccia dei gemelli Aleksandrov in dialetto di Razgrad.

Bertolacci 6,5: si impegna per tre sulla fascia sinistra, mette il cross del vantaggio azzurro, trova anche il tempo per un abbordaggio con due bulgare in tribuna. Gli manca solo l’esperienza, ma per quella si può aspettare anche fino ai 39 anni.

Verratti 5,5: è più oriundo di Eder, infatti quando Conte dice di affidargli le chiavi del centrocampo lui capisce male e pensa alle chiavi del Piaggio truccato di Immobile. La delusione è tanta e in campo non rende come deve.

Candreva 5,5: anche lui prende parte alla serata storta del centrocampo italiano, forse amareggiato per non poter approfittare di un sabato sera nelle periferie di Sofia.
Antonelli 6: come Bertolacci è giovane e volenteroso. Le sue potenzialità si notano subito quando risponde a tono agli insulti della tribuna, ma anche a lui mancano i trucchi per smarcare i terzini bulgari senza rimediare lesioni di quindicesimo grado.

Zaza 5: non fa eccezione, anzi è il più deludente in confronto a quello che ci si aspetta da lui. La scomparsa della barba ha cancellato quel guizzo in stile boia dell’Isis che gli faceva decidere le partite. Conte lo sostituisce dopo che inizia a recitare il Corano mentre corre.

Immobile 5: i gol che si mangia gli fanno partire un kitammuort di troppo, poi Bodurov e Aleksandrov lo caricano nel furgone e lo fanno risvegliare in una vasca piena di ghiaccio a Skopje. Traumatizzato.

Eder 7: stop e destro a giro, senza stare a pensarci troppo. Salva una serataccia e ci regala un punto in classifica, ma se ne becca tre in fronte nel dopopartita per aver rivolto qualche parola di troppo a Mihaylov.
Per motivi di spazio, o forse no, le pagelle della Bulgaria non sono state scritte. È proverbio comune che quando un uomo con pistola e fucile incontra Manolev, l’uomo con pistola e fucile è un uomo morto. Onore a lui e a tutto il clan.

IACOPO GIORDANO

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