Pink Floyd, un fiume senza fine Parte 2

Torno a scrivere la seconda parte della storia dei Pink Floyd, e forse non dovrei: perché chi non conosce Dark Side of The Moon? O Wish you Where Here? Insomma dagli anni ’70 in poi i Pink Floyd sono diventati non solo famosissimi ma sono diventati vero e proprio simbolo del rock! Dopo l’ album Atom Hearth Mother, nel ’71, il quartetto pubblica Relics, un album con dei brani del primo Barrett. L’anno dopo Relics faranno un memorabile concerto-film. Il live è in un contesto un po’ particolare: infatti i Pink Floyd si trovano a Pompei. Nell’anfiteatro della città archeologica sotto il Vesuvio suonano i successi di Meddle, Ummagumma e Saurcerful of Secrets ( io consiglio di sentire e vedere su youtube il video del brano Echoes del live a Pompei).

ImmagineSempre nel 1972 il gruppo inglese inizia a lavorare su una suite, scrivono dei pezzi che iniziano a suonare e a elaborare suonando insieme, non subito in uno studio di registrazione. Questo progetto voleva rappresentare vari aspetti della natura umana, come l’invecchiare non solo fisico ma anche mentale, quasi per ricordare l’ex chitarrista e fondatore del gruppo Syd Barrett, la cui salute psichica stava degenerando sempre di più. L’album fu inciso negli Abbey Roads Studios, dopo l’aggiunta da parte del nuovo fonico Alan Parson di diversi effetti sonori assai innovativi come il ticchettio degli orologi in Time; invece gli effetti simil-metronomo come quelli in Speak To Me o quella sorta di loop all’inizio di Money sono opera di Nick Mason, il tastierista. Nell’LP le emozioni che si cercano di trasmettere vengono trasposte nella musica e nei testi. Inoltre i brani si legano quasi tra loro a causa dei difficili temi trattati, mettendo in mostra quelli che possono essere i “lati oscuri dell’uomo”. Probabilmente questa specie di linea guida che unisce i brani rende l’album un capolavoro unitario. Forse, a livello musicale, presi singolarmente alcuni pezzi non sono tra i più belli dei Pink Floyd, anche se rappresentativi e comunque notevoli, come Us And Them o Money. Tuttavia, se si considera l’album nel suo complesso, abbiamo uno dei migliori dischi di progressive rock di sempre, non inferiore a Selling England By The Pound, e sicuramente anche uno dei più importanti di tutta la musica moderna. Infatti, dopo la pubblicazione del 24 marzo 1973 di The Dark Side of The Moon, contraddistinto dalla copertina divenuta poi un simbolo della band (un prisma triangolare che rifrange lo spettro luminoso nei colori dell’arcobaleno), divenne un successo mondiale e si mantenne sulle vette delle classifiche per molto tempo e, sempre dopo questo LP, all’interno della band si divideranno più nettamente il ruolo da leader Gilmour e Waters, il quale era il principale autore dei testi.

ImmagineIl quartetto inglese tornerà negli studi nel ’74, a quasi un anno dalla pubblicazione dell’ultimo album con poche canzoni veramente pronte e arrangiate: l’unica era la lunghissima e meravigliosa Shine On Your Crazy Diamond. Ovviamente i Pink Floyd non potevano incidere un long playing composto da una sola traccia, nonostante quest’ultima durasse 25 minuti. Quindi i Pink Floyd, dopo aver scritto Wish You Were Here, title track dell’ album, Have A Cigar e Welcome To The Machines, decidono di spezzare in due Shine On Your Crazy Diamond inserendone metà all’inizio e metà alla fine. Anche Wish You Were Here, che verrà ricordato per la copertina di due uomini che si danno la mano e di cui uno prende fuoco, ebbe un enorme successo. Nei brani ci sono diversi riferimenti a Syd Barrett che, come si dice, dovrebbe essere entrato per l’ultima volta nello studio di registrazione dei Pink Floyd per “curiosare”.

Per rivedere il gruppo inglese alla presa con nuove canzoni dovremo aspettare il 1977, quando riprendono dei vecchi brani scartati e li adattano all’idea di paragonare i diversi personaggi della società ad animali: da qui il nome Animals.

Nell’album ci sono appunto i brani Pigs, Dogs, Sheep che prendono proprio il nome di animali. Questa critica della società molto fine resta fedele alla grande genialità di Waters nello scrivere i testi, e alla maestria del gruppo nel trovare arrangiamenti così coinvolgenti. Successivamente ad Animals i Pink Floyd si imbarcheranno in un lungo ed estenuante tour mondiale nel quale le intenzioni di Waters di chiudere i rapporti con il gruppo usciranno pian piano allo scoperto.

ImmagineDopo il tour che vede la band stanca e quasi distaccata dal pubblico, nel 1979 nasce l’idea di The Wall, un album scritto quasi solo da Waters se non per Comfortably Numb, che viene musicato da Gilmour e poco altro. Tuttavia The Wall si rivela un successo mastodontico, a livello commerciale è forse il più grande della band. L’LP tratterà diversi temi che vanno dal capitalismo e dal Business al razzismo e al fascismo. L’ album viene ideato come opera unica pensata per essere vista oltre che ascoltata dal vivo, un lavoro unitario se non per pochi brani come Comfortably Numb, che si distacca un po’ dal complesso. Dunque Roger Waters inventa l’album come un’opera rock che raccontava la storia di “Pink”, il protagonista, sempre più distante dal mondo, sempre più alienato dalla vita quotidiana a causa di questo “muro” che diventava sempre più alto ma che, alla fine, viene abbattuto. Il crollo del muro porta la speranza e apre nuove strade al protagonista in Outside The Wall. Probabilmente Waters ha scritto The Wall immedesimandosi nel personaggio. The Wall con Another Brick in the Wall part. 2, Comfortably Numb e Hey You diventa l’ultimo vero grande successo dei Pink Ployd. Verrà girato anche un film con lo stesso titolo dell’album, che riscosse molto successo.

Dopo The Wall Roger Waters, colpito dalla guerra scoppiata nelle Falkland decide di scrivere The Final Cut. Questo LP vede Waters padrone assoluto del gruppo e Gilmour eterno oppositore, in cui Mason e Wright sono solo musicisti del bassista-fondatore. The Final Cut contiene un messaggio di pace , per un mondo moderno senza guerra come nei toccanti brani The Gunner’s Dream o The Post War Dream. Tuttavia, risulta essere meno coinvolgente dei dischi precedenti.

Viene pubblicato il 21 marzo 1983, ed è l’ultimo album del gruppo con Waters, il quale abbandonando il gruppo chiedeva anche che sciolto. Ma David Gilmour e Rick Mason si opposero, e dopo una battaglia legale arrivarono a ottenere il marchio “Pink Floyd”. Gilmour e il resto del gruppo pubblicarono diversi album live, ma solo due inediti: A Momentary Lapse Of Reason nel 1987 e The Division Bell nel 1994. Fino ad oggi sia Gilmour che Waters , ognuno da sé, hanno continuato a portare in grandi tour mondiali i successi dei Pink Floyd.

ImmaginePoi lo scorso luglio su Internet si sparse la voce, presto confermata dal gruppo, di un nuovo album di inediti. Il suo nome è The Endless River ed è un omaggio a Rick Wright, scomparso qualche anno fa. I brani di The Endless River sono essenzialmente dei rimaneggiamenti di registrazioni di Division Bell da parte di Gilmour e di Mason, e grazie agli aiuti di Phil Manzanera e Andy Jackson. L’album è quasi interamente strumentale, molto bello, sempre in stile Pink Floyd. Non annoia, però tra tutti i brani non c’è qualcosa di veramente nuovo.

Quest’ultimo album, verso il quale già non avevo molte aspettative non mi ha stupito,  ma di fatto ha confermato l’eterna giovinezza del successo e dello stile dei Pink Floyd.

 RAFFAELE VENTURA

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