Perché il Liceo Classico è sempre una scelta giusta

Fra 30 anni ai nostri figli diremo questo:  “Figliolo, io so che in greco c’è un qualcosa che si chiama Aoristo. Non mi ricordo neppure come si coniuga, eppure mi serve sempre”. Ecco, oggi è proprio questo che manca troppo spesso a noi studenti, specie a noi più grandi: l’intrinseca consapevolezza di aver fatto la scelta più giusta, quella che apre davvero infinite vie. Perché, in effetti, questo è il Liceo Classico, e non è un caso che sia sempre stato considerato il migliore degli indirizzi possibili una volta ottenuta la Licenza Media.  Nato nel 1859 con la “Legge Casati”, con la quale lo Stato subentrò alla Chiesa, che da secoli aveva in mano il monopolio dell’istruzione nel Bel Paese, da allora esso è sempre stato al centro dell’istruzione e reputato, anche a seguito delle numerose successive riforme, scuola elitaria e privilegiata, in quanto volta alla formazione della futura classe dirigente.   Oggi, un secolo e mezzo dopo, la sua passata (già, passata) fama risuona in me grazie a mio nonno. Calabrese, capa tosta e gran lavoratore, da ragazzo ha frequentato l’istituto tecnico. E gli brillano ancora gli occhi quando racconta di sua sorella che, si parla degli anni cinquanta, ebbe la possibilità, (e ripeto: la possibilità) unica e irripetibile di frequentare il liceo classico della sua città.

Insomma il liceo classico sembrerebbe il sogno, più o meno proibito, di molti. Ma, come si diceva, non è più così. I numeri, in particolare, sono impietosi: oggi in Italia, secondo statistiche del 2014, appena cinque alunni su cento hanno scelto il liceo classico, meno della metà di dieci anni fa. Un calo non da poco, che si spiega, in parte, con l’impennata di iscrizioni al liceo scientifico, emergente (anche se ormai da diverso tempo) indirizzo scolastico che va alquanto di moda tra noi ragazzi; non voglio con questo dire che sia un indirizzo secondario, tutt’altro. Resta il fatto che appena venti anni fa non era così. Il mio ramo familiare paterno, ad esempio (ma anche parte di quello materno), è imbevuto di “classicità”: dal mio trisavolo fino al mio quarto zio, fino a mio padre, tutti hanno frequentato il Liceo Classico. ImmaginePerché? Perché è certamente il migliore (tiriamo fuori quest’orgoglio; è anche vero però che in pochi anni  molte cose sono cambiate. Diventa più difficile scegliere il nostro indirizzo nella società dell’ hic et nunc, nella società cinica e pragmatica che non riesce a pazientare e a lavorare sodo, china per ore su un vocabolario di greco, intravedendo solo alla fine i frutti della fatica fatta.  Già, perché il Liceo Classico è anche e soprattutto fatica, così come del resto è la vita. Il reale problema sta in effetti nel perenne fuggire di noi giovani dalla fatica stessa, eludendo problemi e difficoltà che, nel corso della vita, inevitabilmente verranno a galla. Il liceo classico non è altro che un’arma, una potente arma: aiuta a diventare uomini veri, aiuta quindi a misurarsi con se stessi, nonché con il mondo stesso. Se così non accade la colpa, c’è da dire, non è solo degli studenti, ma anche dei docenti, troppo spesso interessati esclusivamente a finire per tempo il programma, e a mio parere troppo rigidi nel rapporto con noi ragazzi.

Mi sembra calzi qui a pennello una frase di Bertrand Russell, il quale così affermava: “Uno dei difetti dell’educazione superiore moderna è quello di essere diventata troppo esclusivamente un allenamento per l’acquisizione di certe particolari abilità, mentre trascura di allargare la mente e il cuore educandoli all’osservazione imparziale del mondo.” Quanto hai ragione, caro Bertrand. E’ necessario, a mio avviso, vedere il  Liceo  non come una tappa di un’esistenza fugace e intervallata da pochi e rari momenti di piacere, ma al contrario come un periodo di cinque anni che sia fatto di crescita umana, elevazione culturale e critica e, come detto, di potenziamento per il futuro: quando, tra qualche anno, dovremo affrontare dei problemi e saremo soli, basti pensare ai problemi come a un esercito di uomini armati di coltello. Siamo soli, e lo affrontiamo da lontano, ma con un bazooka. Qualche possibilità di vincere esiste.

Non partiamo battuti, quindi. Ma solo se abbiamo i mezzi. E oggi il miglior mezzo è la cultura, meglio se più poliedrica possibile. Come nel Liceo: ecco la chiusura del cerchio. A questo proposito mi rafforzo sempre di più nella mia posizione. Ho fatto una scelta molto importante, che rimane comunque assolutamente soggettiva, dettata Immaginedall’animo del singolo. La mia non è perciò una critica o un sentirmi superiore a chi ha scelto un indirizzo diverso, ma anzi un’esortazione diretta ai “classicisti”, in favore di un “risveglio classico”, cosicché tutti noi possiamo apprezzare la splendida realtà che abbiamo scelto e nella quale ci troviamo.

Scusatemi, sono lungimirante, probabilmente lo capiremo tutti tra diversi anni, quando saremo in grado di dire “grazie” a chi ha messo la sua vita e il suo tempo a nostra disposizione. In ogni caso tra diversi anni, se non ci chiamiamo Pico della Mirandola, continueremo a non sapere come si coniuga l’aoristo o come si declina il duale (mai trovato in quattro anni). Spero poi che questa mia arringa non vi abbia tediato troppo, ma in questo momento mi sento autentico difensore, per fortuna, del Liceo Classico e della vera, autentica cultura. E non sono solo, per fortuna. Del resto, Aristotele stesso aveva già intuito e osservato le potenzialità della cultura, definendola “ornamento nella buona sorte” e “rifugio nell’avversa”. Esattamente come sarà, duemila anni dopo, la logica della scommessa di Pascal:  in ogni caso, nulla da perdere, e anzi, tutto da guadagnare.

 

FRANCESCO PAULETTI

One comment

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Google photo

Stai commentando usando il tuo account Google. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...