I Re Sole dell’odierno universo

Quante volte in questi anni di dura frequentazione scolastica, preparandoci a guardare al futuro, gettando un occhio su quella Historia magistra vitae di ciceroniana memoria (o machiavelliana per chi ha memoria più breve), abbiamo sentito parlare di monarchia assoluta? Una forma di governo dominata da un re al di sopra delle leggi, che ci rimanda immediatamente al ‘600 o al ‘700, a Luigi XIV, alle monarchie austriaca e prussiana e chi più ne ha più ne metta.

Spesso però tendiamo a dimenticarci che questa realtà non appartiene solamente al passato, ma a tutt’oggi esiste in forme leggermente diverse. Un monarca assoluto è un sovrano che accentra su di sé i poteri esecutivo, legislativo e giudiziario; tuttavia non va confuso con un dittatore: mentre, infatti, un tiranno governa senza alcuna legittimazione, un monarca è legittimato ad esempio da un diritto divino, e rispetta inoltre  determinate norme sociali e religiose.

Un esempio di moderna monarchia assoluta è rappresentato dai sultanati del Brunei, nel sud-est asiatico, e dell’Oman, nella penisola arabica: nel primo la stessa stirpe regna da circa 600 anni, interrotta solo formalmente dalle dominazioni giapponese e inglese, e l’attuale sultano Sir Hassanal Bolkiah (in carica dal 1967), che nel 1984 aveva dichiarato l’indipendenza del Paese e aveva mantenuto l’antico potere col pieno appoggio della popolazione, ha introdotto nel 2014 la legge della  sharia (basata sull’interpretazione  positiva e pragmatica della legge divina  islamica); nel secondo il sultanato, grazie alla crescente apertura alla democrazia e allo sviluppo registrato negli ultimi decenni, gode anch’esso del favore della maggioranza della popolazione, che il sultano attuale ha mantenuto garantendo un maggiore potere legislativo al Consiglio d’Oman.

Sempre nella penisola  arabica esistono altre due forme di monarchia assoluta: il regno vero e proprio e l’emirato. È un Regno l’Arabia Saudita, priva di parlamento e di partiti politici,  nella quale il re è tenuto a seguire e far rispettare le norme del Corano e della sunna, godendo dunque  di una  legittimazione divina.

Anche in questo caso la monarchia, negli ultimi anni, sta raggiungendo progressi non indifferenti,  ad esempio per quanto concerne la possibilità di voto e di candidatura per le donne nelle elezioni municipali istituita nel 2015, anno in cui, tra l’altro, 19 tra le donne candidate hanno ottenuto l’elezione.

L’emirato è presente invece in Qatar e negli Emirati Arabi Uniti. In particolare il Qatar, pur essendo formalmente dal 2003 una monarchia costituzionale, mantiene le caratteristiche di una monarchia assoluta, essendo il potere di fatto in mano all’emiro Hamad Al Thani (al trono dal 1995 in seguito a un sanguinoso colpo di Stato ai danni del suo stesso padre, la cui famiglia regna dal 1825) in quanto i membri del consiglio dei ministri (Shura),  detenenti il potere esecutivo, sono nominati direttamente dallo stesso e poiché non sono ammessi partiti politici.

La presenza formale di una monarchia costituzionale di facciata ritorna anche in un piccolo Stato tra il Sudafrica e il Mozambico: lo Swaziland, l’ultima monarchia africana, in cui addirittura il re Mswati III, di fede cristiana, avendo dichiarato di aver sognato Dio, il quale gli avrebbe suggerito di rendere la propria monarchia una monarchia costituzionale, ha istituito un parlamento del quale, però, elegge oltre la metà dei membri.

Anche in territorio europeo esiste, infine, una monarchia assoluta: la Città del Vaticano, nella quale infatti il papa detiene il potere legislativo, esecutivo e giudiziario.

Perché dunque ho deciso di trattare questo argomento? Sarà per il fervente studio delle monarchie del ‘700 che occupa interi pomeriggi della mia vita e insidia stabilmente i miei pensieri, o forse per il forte interesse in merito alla situazione politica attuale dei Paesi più disparati che ho deciso di condividere con voi? Probabilmente per la prima ragione.

 

ANDREA CRINÒ

 

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