Rosso come il sangue ma bianco come lo zucchero

La musica dirompente dei Red Hot Chili Peppers in Blood Sugar Sex Magic

Forse il più bell’album dei Red Hot Chili Peppers, nonché uno dei più sottovalutati, nonostante sia diventato Disco d’Oro in più Paesi. I temi trattati nei brani sono come al solito controversi, la cover della confezione è psichedelica, quasi ipnotica grazie anche ai pochissimi colori utilizzati, solo tre per l’esattezza: bianco, nero e rosso.  È   chiaro che l’album in questione della band californiana è Blood Sugar Sex Magik, registrato nel 1990 e pubblicato alla fine del 1991 a più di tre anni dalla precedente pubblicazione.

Interessante è la storia di questo album che rappresenta un cambio netto nella poetica dei Red Hot. Questa specie di rivoluzione quasi obbligata dagli eventi a causa della morte di overdose del chitarrista Hillel Slovak cofondatore del gruppo e dell’addio del batterista Jack Irons. Subentrarono quindi John Frusciante alla chitarra e Chad Smith alla batteria e come se non bastasse dopo Mother’s Milk la band di Kiedis e Flea dovette trovare una nuova etichetta discografica che producesse il loro nuovo disco, visto che il contratto con la EMI era in scadenza. Il gruppo statunitense si rivolse inizialmente alla Sony Music, che accettò per poi cambiare di nuovo idea e siglare un contratto da 10 milioni di dollari con la Warner Bros. Records. Così cambiata casa discografica i Red Hot Chili Peppers scelsero anche il loro nuovo produttore, Rick Rubin, il quale, pur avendo avuto diverse esperienze nel genere dell’hip hop, non aveva mai lavorato con un gruppo che suonava musica rock né tanto meno funk. Tuttavia Rubin consigliò al gruppo di andare a registrare il loro nuovo album nella villa¹ che un tempo era stata di Harry Houdini. I quattro accettarono e vi si trasferirono, fatta eccezione per Chad Smith, che credeva fosse infestata da fantasmi e quindi li raggiungeva tutte le mattine in moto.

RHCP-BSSM

Copertina dell’ album

Si intende perfettamente come tutti questi fattori abbiano portato la band californiana a una netta evoluzione del loro stile e in generale della loro musica. I riff di chitarra sono caratterizzati da un suono più pulito e meno metal.

Blood Sugar Sex Magik si apre infatti con The Power Of Equality, una canzone sbarazzina e ritmata dalla forte presenza del solito basso di Flea che entra dopo l’intro incalzante di Frusciante. Anche in If you Have to Ask troviamo un riff iniziale di chitarra, molto più pulita rispetto ai precedenti standard per i Red Hot, tant’è che nella terza canzone Breaking The Girl il chitarrista usa un suono praticamente acustico accompagnato anche da flauti. La traccia numero quattro è uno dei pezzi più stilosi e acidi dell’album: la solita introduzione di chitarra dà l’attacco a Chad Smith e a Flea, i quali tengono cinque minuti di un ritmo funky davvero coinvolgente, pieno di terzine, raddoppi e spostamenti di accenti, non a caso il brano si chiama Funky Monks. Interessante è anche l’assolo finale del chitarrista, che vira in questo caso verso l’hard rock. Nel CD dei Red Hot Chili Peppers, quando arriviamo ad ascoltare Suck My Kiss e Give It Away non possiamo che saltare in piedi e scatenarci per la carica che questi due pezzi, con la batteria strepitosa di Chad Smith e il riff di basso altrettanto coinvolgente di Flea, riescono a trasmetterci. Kiedis canta come fosse un rapper in quasi tutta GIve It Away testi parlano molto esplicitamente di sesso, cosa che e nella strofa di Suck My Kiss. In entrambi i brani i fanno con toni completamente diversi, quasi opposti, nella dolcissima e malinconica I Could Have Lied.

Senza nulla togliere alle altre canzoni dell’album vorrei concludere parlando di due tra le loro più belle, se non le più belle in assoluto: Blood Sugar Sex Magik e Under the Bridge. La prima ha un intro minimale che presenta il graduale attacco dei vari strumenti. Per primo ascoltiamo Chad Smith che inizia a scandire il tempo dritto e tagliente, dopodiché entrano basso e chitarra con un riff psichedelico, preannunciando l’ingresso di Kiedis che canta con la voce particolarmente distorta nella strofa. Il ritornello poi irrompe, ed esplode la chitarra distorta che viene quasi dosata per tutto il disco. Infine il testo, come ben si può capire dalle parole della strofa e del ritornello, è un inno assai esplicito che può essere facilmente sintetizzato dal motto “Sesso Droga e Rock ‘n Roll”, sicuramente non estraneo alla band. Subito dopo aver ascoltato Blood Sugar Sex Magik parte un arpeggio di chitarra, pulita questa volta, con i pick-up abbastanza aperti. Dopo l’intro, Kiedis inizia a cantare accompagnato esclusivamente dalla chitarra, e solo al termine della prima strofa si sente il rimshot della batteria di Chad Smith che attacca. Il tema della canzone giustifica l’inizio calmo e malinconico: infatti la solitudine porta il cantante a parlare con i suoi “amici” stupefacenti. Tuttavia il ritornello rompe un po’ la tranquillità del pezzo, alzando il ritmo che salirà sempre di più fino allo special finale in chiusura del pezzo, insieme al coro che fa il contro canto a Kiedis.rhcp

C’è poco da dire riguardo un album così, a mio parere il più bello del gruppo Californiano, ancora ispirato dal Funky anni ’80 e appena toccato dalle nuove tendenze anni ’90, ma soprattutto ancora lontano dalle contaminazioni pop determinate dal mercato.

RAFFAELE VENTURA

  1. Per chi fosse interessato consiglio di vedere il film documentario con titolo Funky Monks, diretto da Gavin Bowden che riprende le registrazioni nella villa, ha durata di circa un’ora ed è possibile visualizzarlo su Youtube.

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