Sport e corruzione

29 Maggio ore 18:00: il potere ha vinto sull’etica, la corruzione sulla legalità. In campo elettorale e amministrativo la democrazia si è rivelata nuovamente una beata illusione che nasconde una fitta rete di amicizie a doppio fine, il vero collante di un’organizzazione, idealmente ispirata alla giustizia e alla legalità ma storicamente infettata da interessi di parte e da taciti accordi personali.

Il caso della rielezione di Blatter alla presidenza della Fifa pochi giorni dopo lo scoppio di uno scandalo internazionale sui favoritismi, sulle tangenti, e sui brogli elettorali della Fifa sotto la sua gestione, è emblematico e dimostra come la dura realtà del malaffare sia capace di combattere alla pari, senza vergogna, con l’indignazione, con il formale moralismo dell’opinione pubblica mondiale, desiderosa che per una volta, di fronte all’evidenza  dei fatti, la coscienza del colpevole rimorda e la giustizia colpisca nel più breve tempo possibile.

Intanto Blatter è ritornato sul suo trono grazie all’ampio bacino elettorale che lui stesso si è creato con una politica democratica e egalitaria tra federazioni calcistiche affiliate alla Fifa, che garantisce alle Isole Samoa la stessa possibilità di voto della Gran Bretagna. E’ così che il gran benefattore del calcio mondiale si è assicurato per anni  i voti delle piccole federazioni –altamente corruttibili e grate a lui per il giro di affari che il calcio può permettere – sconfiggendo le pericolose opposizioni europee, tra l’altro facilmente arrendevoli.

Ma questa volta si sa che Blatter non durerà: se è vero che l’economia è il perno di ogni organizzazione sociale, il mancato appoggio dei grandi sponsor della Fifa farebbe collassare l’intero sistema che ha individuato in Blatter il nemico da abbattere per la sua immagine infangata: dimissioni inevitabili. Poi si continuerà con il solito monopoli della corruzione come in ogni istituzione democratica che si rispetti.

Nuova immagineSe ci si pensa bene, lo sport è un’attività intrisa di valori “democratici” e soggetta al rischio della  corruzione e a ogni tipo di mancato rispetto per le norme: fin dall’antichità le competizioni atletiche avvengono alla pari tra gli sfidanti, a calcio si gioca con lo stesso numero di persone per squadra e il singolo si deve sacrificare per il bene collettivo, conscio dello scambio morale e materiale che la sua azione comporta. Nel ciclismo gli atleti sfidano la natura e i propri limiti fisici: sono uomini alla pari, che in teoria si distinguono solo per meriti e per capacità acquistate grazie all’esperienza e al duro lavoro.

A screditare i valori di correttezza sportiva ci pensa il bieco individualismo volto all’ottenimento di fama e gloria personale oltre che di soldi, in un mondo sempre più materialistico e sempre meno inebriato di un sano e sognante idealismo. Ogni azione non sembra più essere faticosamente condotta verso un’attuazione nella pratica degli alti valori morali, ma verso il soddisfacimento perennemente insoddisfatto di bisogni personali. La società malata sullo sfondo non fornisce certo degli esempi incoraggianti.

E così ecco a voi l’ennesimo caso di calcioscommesse tra semi-professionisti e dilettanti favorito da associazioni di scommettitori che avevano “ingenuamente” aperto il giro alla Serie D, appena due anni dopo che il fenomeno clandestino aveva colpito la Serie A.  Nel ciclismo e nell’atletica il doping è oramai un male endemico: ogni anno qualche atleta viene beccato, ed è forte il dubbio che in questi sport l’assunzione di sostanze alteranti sia inevitabile.

Ora come ora assistere a una competizione sportiva  sembrerebbe un paradosso, una stupida auto-irrisione di  un illuso   perditempo,   mosso   da   una  passione irrazionale incontrollabile che lo porta a mentire a sé stesso: ma in sostanza ogni tifoso nella sua incoscienza è un romantico ( nel senso più puro del termine) a cui piace credere alle illusioni, a cui piace gioire, soffrire e sentirsi parte di una squadra o riconoscersi in un atleta, pur sapendo che nel seguire i suoi sentimenti non guadagnerà soldi, e che la sua squadra non gli concederà premi o coppe.

Ed è proprio grazie ai soldi spesi dai tifosi che l’intero sistema si regge in piedi e lo sport sta diventando sempre di più un prodotto televisivo da vendere il più possibile in Italia e, soprattutto, all’estero. I destinatari del mercato calcistico sono la maggior parte dei tifosi che rimane a casa a vedere le partite in tv: sembra davvero che sia un grande spettacolo volto a ingannare le persone che ci credono davvero, illudendole in cambio di denaro.

Paradossalmente sono proprio i tifosi ad alimentare il malaffare. Senza le loro esigenze di comodità gli intrecci di mercato tra pay tv e Lega Calcio non ci sarebbero. In questo modo il calcio non si baserebbe su gli introiti derivanti dalle tv private e non si preoccuperebbe di vendere un prodotto di qualità. E con qualità si intende di interesse pubblico o prestigio mediatico. Se poi ci troviamo in Italia e a capo della Lega ci sono presidenti pregiudicati e dal buon fiuto per il malaffare, ecco che dichiarazioni imbarazzanti come quelle di Lotito sulla promozione in A di Carpi e Frosinone non devono stupire ma farci riflettere su quanta poca trasparenza ci sia ai vertici dello sport.

Anche il caso delle partite truccate ha trovato sfogo per colpa di soldi non sufficienti a sostenere squadre e giocatori: così le associazioni a delinquere, profondamente radicate nella realtà provinciale, hanno potuto agire indisturbate riciclando denaro sporco. Da quando venne trasmesso sui canali Mediaset il Mundialito che ha sancito la nascita dei diritti tv, e soprattutto con l’arrivo delle piattaforme digitali, il mercato del calcio è cambiato, i tifosi sono diventati clienti viziati, lo sport niente più che un format televisivo da vendere. E sotto tutto questo c’è il sospetto di manovre dirigenziali illecite finalizzate a  mantenere  in  piedi  il  palcoscenico teatrale di uno spettacolo indegno.

Ma la colpa non deve assolutamente essere scaricata sull’unica risorsa sana di un ambiente malato: i tifosi. Piuttosto bisognerebbe almeno cercare di dare pene più severe a chi si macchia di illeciti, (il che non mi sembra impossibile) e allo stesso tempo indagare su quegli inevitabili giri furbetti, agendo come sta facendo l’FBI in Fifa . Magari qualche lento miglioramento si ottiene.

Ah .. Blatter si è già dimesso ???? Eccone uno.

MARCO CILONA

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Google photo

Stai commentando usando il tuo account Google. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...