Una voce di protesta

Tutti parlano di politica, ecologia, guerra, religione ma nessuno si è posto domande riguardo la cosa più importante e centrale in tutto questo: l’uomo. Lasciando da parte le nostre convinzioni bisognerebbe inizialmente considerare se tutto il discorso che stiamo per fare ha realmente un senso o meno. La mattina ci alziamo, facciamo colazione, andiamo a scuola, pranziamo, studiamo, ceniamo, usciamo, dormiamo, viviamo… lasciando poco spazio a noi stessi e a ciò che può sembrarci importante nell’esistenza: semplicemente continuiamo a rimandare sperando che il tempo arrivi da sé.La nostra stessa presenza su questo mondo è quindi infelice, anche se qualcuno potrebbe affermare il contrario… cos’è che rende felice questo mondo? L’amore? Questo altro non è che la ricerca egoistica di noi stessi nell’altro e può dare solo temporaneamente  sollievo alle nostre esistenze: ad ogni azione ne corrisponde una uguale e contraria e quando ci si lascia si soffre tutto ciò che si è guadagnato. L’amore non è la soluzione che può dare piena completezza alle nostre vite quindi… cos’è allora? La politica? Essa altro non è che la ricerca del nostro pensiero in quello di un altro, anch’essa quindi è una ricerca egoistica poiché porta disparità: non potremo mai essere tutti d’accordo e come tale questo concetto non ha senso alcuno. Ma all’inizio anch’io pensavo di poter discorrere di politica passando da un pensiero di destra ad uno socialista ma mi sono accorto in questo mio lungo discorrere con me stesso che io sono un socialista estremista, non un comunista ma bensì un anarchico. L’unico modo di vivere felicemente è a contatto con la natura, in piccole comunità in cui l’uomo potrebbe veramente essere se stesso ma anch’essa porterebbe a guerre e disparità poiché ogni forma politica è una sopraffazione verso un’altra, il progresso non può essere arrestato in alcun modo. Il vivere in piccole comunità potrebbe  soddisfare solo temporaneamente il bisogno tutto umano di amicizia e socialità, anch’essa una forma di egoismo che però è positivo, poiché solo resta all’uomo di supportarsi con altri membri della sua stessa specie per alleviare il dolore di questa vita. Sono quindi un anarchico insoddisfatto dall’anarchia, un senza religione, un tutto nel nulla. Cosa sono? “Siamo nati liberi, ma ovunque siamo in catene” disse Rousseau e questo è vero poiché solo nella nostra mente siamo liberi. Ciò non comporta necessariamente l’uso di droghe, che d’altronde alterano il nostro reale stato di percezione facendoci credere cose che in realtà non sono. Dobbiamo ammettere quindi che il nostro stato naturale è la noia, cioè l’inoperosità in ogni sua forma, e sia il dolore che il piacere sono solamente un modo positivo per sottrarsi ad essa. Ciò giustifica un mio certo ottimismo, che spesso mi si potrebbe veder predicare riguardo la novità e l’innovazione che però sono solamente mezzi dei nostri tempi per alterare la nostra percezione: la velocità e l’oblio. L’indice di velocità è direttamente legato all’accelerazione, nell’oblio in cui ci avvolgiamo. E quindi ci spariamo velocemente bruciando le tappe della nostra morte in questo grande flipper che è la vita, dimentichi di quello che siamo e pieni di rimpianti.

Non ho quindi un pensiero politico, non sono un anarchico… cosa sono? Sono un’Esistenzialista dilettante. Mi lamento di questo mondo mentre predico la sua bellezza per non far perdere la speranza agli altri. Questo è triste. Credo che nella nostra esistenza nessuno si sia mai veramente fermato a pensare su cosa essa sia, sul suo scopo, poiché tutti sono impegnati a vivere il loro futuro perdendosi il presente e godendone solo sotto forma di ricordo. E anche questo è triste. Cosa sono venuto a scrivere quindi oggi su questo disponibile giornale? Niente. Quello che scriverò sono stralci del mio pensiero sotto forma di storie, fiabe e qualche volta anche di sfoghi personali, in modo che questo mio viaggio possa essere condiviso e magari anche ispirare gli altri a pensare, magari in modo anche differente dal mio, ma mi basta che si pensi: “E il mondo intero che cos’è?

Un infinito senza facce”.

E tocca a noi colorarlo.

 FAR CRY

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