Buio
Penso sotto le coperte. Con le mani avvolgo il cuscino freddo e caldo, sopra e sotto. Ecco di nuovo quel formicolio, dalle gambe alla punta delle dita. Il soffitto è un foglio nero su cui risaltano i colori di sogni e ricordi mischiati; sorrisi e sguardi loquaci, forse solo mie impressioni, o felici e malinconiche illusioni.
Buio.
La luna osserva la città silenziosa, poi il sole la oscura. Nuovo giorno, vane aspettative. Svogliatamente mi lavo e mi vesto e subito dopo sono a scuola nel corridoio; è lì alla finestra, indifferente a chi gli passa accanto, concentrato sui colori del cielo mattutino. É perso nei suoi pensieri mentre le nuvole coprono il sole.
Buio.
Durante le lezioni provo a infondermi coraggio per poter finalmente superare quel rapido saluto. Non posso essermi immaginata tutto, quei gesti di cortesia, quei sorrisi celati, quelle frasi sul più e il meno, eppure incessanti. Ora è il momento. Peccato che appena incrocio i suoi occhi verdi la mia mente va in blackout.
Buio.
Sull’autobus il caldo è soffocante e l’idea di gente sudata accalcata non mi entusiasma; guarda l’orologio, che per caso portiamo entrambi sul braccio destro; solo noi, diversi dal resto del mondo, destinati a stare insieme…
Aspetta ma che sto dicendo? Se resto qui a pensare un altro po’, perdo anche l’unica speranza di tornare a casa dal mio vero e unico amore, il cibo. Chiudo gli occhi.
Buio.
Sono seduta davanti a lui, non so di cosa stia parlando, ma ha una bocca così ben disegnata e un sorriso così accattivante… Oh! Temo si sia accorto che lo sto fissando senza minimamente ascoltarlo, che vergogna. Però mi sta guardando, e i nostri occhi, non so per quale oscuro motivo, si avvicinano, come spinti da una forza immaginaria. Inavvertitamente i nostri visi si sfiorano e…
Buio.
Apro gli occhi. Con il corpo pesante mi alzo troppo velocemente e la testa mi gira; le coperte si arrotolano ai miei piedi, ancora quel formicolio. Il soffitto è un foglio nero su cui risaltano i colori di sogni e ricordi.
BETTA
