Tecnologia: guadagno o perdita?
Carissimo, immagino che almeno una volta nella vita tu ti sia chiesto come si sopravvivesse prima dell’avvento della tecnologia, come vivessero i tuoi genitori o i tuoi nonni fino agli ultimi anni del secolo scorso. Come si decideva dove e quando uscire il sabato sera senza whatsapp, come si facevano le ricerche, da dove si copiavano le versioni? Adesso pensa a quanto tu sia fortunato: puoi parlare con amici che sono dall’altra parte del mondo, guardare e leggere recensioni di uno sconosciuto, puoi cercare un’informazione su google senza neanche digitare sulla tastiera, perdere tempo senza annoiarsi troppo grazie a spotify, netflix, you tube e instagram, puoi fare acquisti o adocchiare qualcosa da comprare su amazon stando serenamente steso sul letto ad ascoltare musica, puoi leggere un articolo di giornale velocemente mentre sei sull’autobus circondato da una calca di gente, mentre pensi che quello sia l’unico posto dove non vorresti stare.
Ora che hai analizzato tutti i pro, cominci a pensare che sicuramente ci sono dei contro (perché sennò questo articolo rimarrebbe dentro un computer o forse non esisterebbe neanche). Ti sei mai chiesto perché i social ti offrono un servizio gratuito? Perché instagram ti consiglia di seguire le persone che hai in rubrica? Perché google ti fa sempre vedere pubblicità di prodotti che hai cercato una sola volta su un altro motore di ricerca o forse ne hai solo parlato con un amico? Perché gli assistenti vocali come Alexa e Siri si attivano esclusivamente quando li chiami? Io è un da un bel po’ che mi faccio queste domande e anche documentandomi sono sempre più convinto che noi tutti siamo continuamente spiati. Ne abbiamo delle prove tangibili come, ad esempio, le dichiarazioni fatte da Edward Snowden nel 2013, dove ammette che agenzie di intelligence americane come CIA (Central Intelligence Agency) e NSA (National Security Agency) abbiano svolto attraverso programmi top secret sorveglianza su cittadini inglesi e americani. Dopo queste dichiarazioni a Snowden venne revocato il passaporto, trovò diritto di asilo in Russia, e fu accusato di tradimento. Ovviamente starai cominciando a pensare, ma soprattutto a sperare, che questo sia un caso isolato, se è così, ti stai sbagliando, infatti Wikileaks, l’organizzazione internazionale creata nel 2006 da Julian Assange che funge da archivio di documenti online, ha dichiarato attraverso valide prove che la CIA ci spia attraverso smartphone e smart tv.
Adesso che abbiamo parlato molto di questo in linea teorica direi che possiamo cominciare a fare un discorso più pragmatico. Nel gennaio di quest’anno è stata varata le legge “spazzacorrotti” presentata dal ministro della giustizia Alfonso Bonafede, con questa legge è stato autorizzato l’uso dei trojan (cavalli di Troia) in vicende giuridiche, infatti l’intero scandalo riguardo il CSM (consiglio superiore della magistratura) è nato dalle intercettazioni del cellulare, attraverso trojan, di Luca Palamara (ex consigliere del CSM e presidente dell’associazione nazionale magistrati). Questi trojan sono dei malware, virus o per meglio dire software dannosi, che si presentano come programmi apparentemente innocui che noi scarichiamo sui nostri device, e che permettono a chi è dall’altra parte del nostro telefono di spiarci o usare il cellulare a suo piacimento; chi ci assicura che questi malware vengano usati esclusivamente in ambito giuridico e per l’accertamento di alcuni reati?
Se vogliamo proprio consolarci l’unica cosa buona è che noi italiani abbiamo partorito due trojan che possiamo dire abbiano altissimi parametri di prestazioni, uno di nome Galileo, che prima usavamo in Italia e successivamente abbiamo venduto anche ad Israele, ed Exodus, un Trojan molto potente sviluppato prevalentemente per dispositivi Android con lo scopo di intercettazione attiva e passiva; ed infatti la polizia di Stato per migliorare questo software ha pagato 300.000 € l’azienda calabrese che lo ha sviluppato (ovviamente questi soldi non sono direttamente riconducibili ad Exodus, ma tutt’ora nessuno può confermare o smentire). Il problema maggiore è che noi non siamo spiati solamente dal cellulare, o come abbiamo visto dallo smart tv, ma anche da tutto quello che è collegato ad internet, tutto questo viene definito “tecnologia delle cose”, e andando avanti nel tempo, con l’arrivo del 5G saremo costantemente monitorati se consideriamo che tutti gli elettrodomestici di casa saranno connessi tra loro.
Ormai viviamo in una società dedita al consumismo, dove grandi brand, multinazionali e politici, devono venderci un prodotto sia fisico che non, o per lo meno usare i nostri dati come se fossero merce scambiabile (cambridge analytica), un prodotto da dare in pasto alla collettività che sia accattivante, interessante, utile ma non sempre. Ora vorrei che ci rendessimo conto che ogni due/tre anni massimo siamo costretti a cambiare cellulare. Noi compriamo un cellullare ed è grazie a lui che siamo spiati, quindi, noi paghiamo i produttori per fargli avere una porta spalancata sulla nostra vita privata, e anche se non ce ne rendiamo conto noi valiamo meno dei dati che produciamo. Ci siamo mai chiesti perché sono passati 74 anni dall’ultimo conflitto mondiale, mentre tra gli unici due esistiti ci sono 27 anni di differenza? Forse perché il campo da combattimento è cambiato e dato che ci si deve adattare anche le armi diventano differenti: invece di eliminare la tua esistenza fisica, per ora si limitano a violarci della nostra privacy e a studiarci proprio come una preda viene studiata da un cacciatore prima dell’abbattimento, chi sa se andando oltre elimineranno la tua presenza virtuale, non credo, probabilmente ci farebbero solo un piacere. Sarebbe curioso sapere cosa ne penserebbe Epicuro e se rivaluterebbe la sua teoria del λάθε βιώσας (vivere nascosto) quando è impossibile vivere nascosti.
SERGIO GOLINO