L’eterocefalo glabro
Prendete la cosa più disgustosa che conoscete. Ora aggiungete calvizie, pelle grinzosa e denti incredibilmente lunghi e sporgenti. Avrete un eterocefalo glabro.
L’eterocefalo glabro, anche detto talpa senza pelo, è un roditore della famiglia dei Batierigidi (ratti-talpa africani) e, come avrete senz’altro intuito, la bellezza non è la sua principale caratteristica. Questo roditore è probabilmente, insieme al pesce Blob (Psychrolutes marcidus), uno degli animali più brutti della terra, ma non il meno interessante. Infatti, abbandonato dalla natura sul fronte eleganza ha optato per soluzioni senza dubbio affascinanti.
Questo roditore, decisamente particolare, vive in colonie sotterranee organizzate esattamente come quelle degli insetti. Come nel caso delle api o delle formiche, la struttura gerarchica dell’eterocefalo glabro è suddivisa in regina e operaie. La regina è la femmina dominante ed è l’unica a potersi riprodurre, gli operai e le operaie invece lavorano e sono divisi per incarichi (costruzione dei tunnel sotterranei, ricerca di cibo, accudire i cuccioli, ecc… ).
Ma quali sono le caratteristiche che rendono quest’animale davvero straordinario?
La talpa senza pelo, oltre ad essere l’unico mammifero a sangue freddo, non invecchia. Non in modo normale, almeno. Difatti l’eterocefalo glabro ha una longevità molto superiore a quella degli altri roditori. Ad esempio mentre un topo, di dimensioni simili, vive al massimo fino a 3 anni, la talpa senza pelo può arrivare tranquillamente ai 28 anni di età. La cosa è ancora più straordinaria se si considera la sua massa corporea (circa 35 gr.): questo dato indica che la talpa senza pelo non segue la legge di Kleiber. La legge di Kleiber è una formula biologica, dimostrata solo in modo empirico, che mette in relazione le dimensioni di una specie con la velocità del suo metabolismo (il metabolismo dell’intero organismo è proporzionale alla sua massa elevata alla potenza di ¾), infatti al diminuire della grandezza di un animale diminuisce anche il suo metabolismo e quindi la durata della sua vita. Tuttavia, nel caso dell’eterocefalo glabro non si registrano variazioni del metabolismo basale (respirazione, circolazione sanguigna, digestione, attività del sistema nervoso, ecc.) dovute all’età. Inoltre si è osservato che questa specie ha incredibili meccanismi di difesa dai tumori; secondo un articolo pubblicato da Focus nel 2011 “Gli scienziati hanno scoperto che il gene denominato p16 contenuto nel suo patrimonio genetico blocca la proliferazione delle cellule cancerose” . La stabilità dei suoi tessuti cellulari è quindi un altro fattore che influenza l’eccezionale durata della sua vita (il cancro è anche la causa del 90% delle morti in alcuni tipi di roditori). Ma non sono finite qui le sorprese che quest’animale può offrirci, anzi! Questo è solo l’inizio.
l’Eterocefalo glabro è un animale assurdo. È un animale impossibile. È un animale che per sopravvivere ha eliminato tutte quelle funzioni necessarie alla sopravvivenza. Questo ratto-talpa non è in grado di sentire alcuni tipi di dolore. Probabilmente a causa di una mutazione nel genoma o per l’intensa attività del gene NALCN (che impedisce ai neuroni di far partire il segnale d’allarme anche quando entra in contatto con sostanze che normalmente li attivano) è insensibile a lesioni di vario genere, tagli, ustioni e perfino all’acido. L’Eterocefalo glabro è in grado di sopportare livelli di sofferenza insostenibili anche per l’uomo. Questa caratteristica, svantaggiosa per la maggior parte degli esseri viventi (dotati di sistema nervoso), si rivela invece particolarmente utile dato l’ambiente in cui vive: infatti alcuni ricercatori hanno ipotizzato che la resistenza al dolore sia un adattamento evolutivo forse dovuto a una specie di formica aggressiva e velenosa (Myrmicaria natalensis) che abita nelle gallerie sotterranee di questi ratti-talpa.
Per sopravvivere in questi lunghi tunnel le Talpe senza pelo hanno sviluppato anche altre caratteristiche impressionanti; i padiglioni auricolari atrofizzati, gli arti corti e sottili, i lunghi artigli e i grandi denti sporgenti sono tutti requisiti utili per scavare e per l’ambiente sotterraneo. Un altro fatto sconcertante è che l’Eterocefalo glabro è un mammifero a sangue freddo e quindi non è in grado di regolare la propria temperatura corporea, per vivere ha quindi bisogno di condizioni termiche costanti che si aggirano intorno ai 30°C e, i tunnel che scava, rispondono perfettamente a quest’esigenza.
Un’altra caratteristica davvero eccezionale è la resistenza alla mancanza di ossigeno, pazzesco vero? Eppure l’eterocefalo glabro è in grado di sopravvivere in assenza di ossigeno per ore, attivando un metabolismo alternativo che sfrutta il fruttosio, come le piante. In quasi tutti i mammiferi la morte arriva dopo pochi minuti, quando l’ossigeno non arriva al cervello e subentra la morte celebrale. È stato dimostrato da Thomas Park, biologo dell’Università dell’Illinois a Chicago, che un ratto-talpa, messo in un contenitore in cui il livello di ossigeno arriva solo al 5%, rimane attivo per molte ore. Trasferito, invece, in un contenitore riempito esclusivamente con azoto è rimasto attivo per 18 minuti per poi svenire (un essere umano sarebbe morto entro 3 minuti). Il segreto di questo suo super potere? In caso di necessità compie la glicolisi anaerobica sul fruttosio. Insomma, si può dire che questa brutta, straordinaria creatura abbia inventato un nuovo tipo di respirazione!
BIANCA DELLA GUERRA