Lo scrivo per te

L’altro giorno stavo passeggiando in maniera sconsolata e distratta per le strade (non è l’inizio di una fanfiction) e osservando una vetrina mi sono imbattuta in questo.
Molti si domanderanno cosa mi abbia spinto a fotografarlo o cosa mi abbia colpito in un manichino, quelli che hanno guardato la foto per più di 7 secondi si staranno chiedendo che negozio fosse per vendere un abito di questo colore pesca-rinsecchita ma solo chi ha osservato la foto con attenzione avrà notato.

Se quel manichino fosse stata una persona reale sarebbe stata ricoverata in un ospedale e messa sotto flebo perché ANORESSICA.
Certo, probabilmente sarò io che costruisco caselli su fogli di carta, ma questo manichino mi ha dato spunto per pensare e per parlare di un qualcosa di cui non si tratta mai, che non viene mai accennato e che invece secondo me, soprattutto negli ultimi tempi, si sta diffondendo, anche grazie ai social, tra noi adolescenti e non.
L’anoressia e tutti i disturbi alimentari,
chi di voi sa cosa sono?
Non ho assolutamente le abilità e le capacità per parlarne ne, per fortuna, esperienza, ma sento di dover mettere per iscritto pensieri su un argomento che è sottovalutato. Spero di non urtare sensibilità, mi scuso in anticipo.
Sapete che esistono tre tipi diversi di anoressia? Che oltre alla bulimia esistono altri tipi disturbi? Sapete cosa è il binge? Cosa il purge?
Per scoprire questo mi è bastato cercare “anoressia” su Google.
Milioni di risultati in pochi secondi.
Ciò che mi ha stupito è che, oltre a siti che spiegavano cosa fosse questa malattia, ce ne erano degli altri che la elogiavano.
Come si può elogiare una malattia?
Una malattia che ti devasta… elogereste mai il cancro?
Mi sono accorta, però, che non serve creare blog o cercare su internet per venire a contatto con un disturbo alimentare, quotidianamente infatti ci sono atteggiamenti che, anche se non in modo evidente, ci portano a pensare che magro è bello, grasso è brutto.
Mi sento, in primis, di sfatare un mito: “l’anoressia è la malattia delle modelle” “le hanno detto che era grassa e ha smesso mangiare” “é solo una dieta assurda”.
Certo, all’apparenza è tutta una questione di peso, di chili, di essere magri… vi siete mai chiesti cosa c’è dietro?
Io sì, perché trovo insensato che una persona arrivi a vomitare, a ficcarsi due dita in gola, a rischiare di far esplodere lo stomaco per far un piacere ad altri.
Dietro quei chili c’è il valore che la persona rappresenta, non è solo peso quello che vedi ma è sofferenza.
Perché mai una qualsiasi persona smetterebbe di mangiare? Perché non si sente degna, perché nella sua mente c’è qualcosa o qualcuno che le dice che non è “abbastanza”, che è colpa sua.
E come un ubriaco si rifugia nell’alcol, cosi colei o colui che soffre di anoressia si rifugia nei morsi della fame, negli addominali fatti a mezzanotte per bruciare calorie, così colui o colei che è bulimica si rifugia nel cibo per poi pentirsene e andare verso il vomito (le dinamiche, ci tengo a precisare, cambiano da persona a persona e io non mi sento in grado ne voglio elencare motivi e cause di ognuna).
Non si tratta di essere magri ma di essere invisibili, di non dover portare più peso perché quel peso è immeritato perché “io non sono capace di vivere la mia vita, io non la merito”
Adesso vi domando: quante ne volte avete sentito parlare? Quando in classe sono venuti esperti o persone che hanno aperto una discussione?
Nella mia esperienza la risposta è Mai.
Si parla del clima, di politica, della 5 declinazione latina e dell’aoristo greco ma a me nessuno ha mai accennato alla Anoressia, alla Bulimia.
Perché?
Le riteniamo malattie di poco conto?
E paragoniamole alla droga, di cui il drogato non può fare a meno, così colui o colei che soffre di E.D. non può fare a meno che abbuffarsi di cibo e poi vomitare o digiunare.
Però di droga si parla e anche tanto, come se fosse l’unico e il peggiore male quotidiano.
E ditemi della droga si può fare a meno (per una volta facciamo i seri e ammettiamo che si vive anche senza)? Sì.
Del cibo si può fare a meno? No.
Le persone che soffrono di anoressia (o di qualsiasi altro disturbo alimentare) non sono “modelle in crisi” o “maniaci della forma” sono persone che soffrono, che chiedono un tacito aiuto ma noi siamo impegnati a banalizzarli a prenderli in giro a riderne.
E ora parlo a te che ne soffri, che ne hai sofferto o che pensi di soffrirne, ascoltami (o leggi le mie parole);
non sei ANORESSICA, non sei BULIMICA perché tu non sei una malattia, tu soffri di una malattia, ma sei una persona, e quindi il malanno non ti identifica.
Non credere di poterti nascondere dietro un sintomo, dietro un peso, dietro una manciata di chili perché dentro di te c’è bellezza, c’è meraviglia e tu sei meraviglia e bellezza.
Non ti conosco o forse sì, ma se stai leggendo questo significa che sai di cosa parlo, non sottovalutarti, non prendere sottogamba un sintomo, non vergognarti delle tue debolezze perché è accettandole che realizzi a pieno il tuo essere.
Ricorda: non un corpo magrissimo ma FELICISSIMO.
Priama di concludere vorrei dirti che mi scuso ancora una volta se il tema da me trattato non è stato reso con la massima chiarezza o sensibilità (l’argomento è comunque difficile e il mio unico confronto è stato tra lo schermo di un computer e una manciata di idee) e se in qualche modo ti ho offeso me ne dispiaccio non sai quanto, ma non mi pento di averne scritto.
Sei più importante di un numero.
SEMPRE.

BEATRICE TASSI

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