Bolsonaro, chi?

Il 28 di Ottobre è risultato vincitore delle elezioni brasiliane il candidato di estrema destra: Jair Bolsonaro, che ha ottenuto il 55,5% dei consensi. Ma chi è quest’uomo?  

Ex ufficiale dei Parà di famiglia originaria veneta, fino a poco tempo fa era visto in Brasile come un personaggio quasi eccentrico, famoso per le sue assurde dichiarazioni a favore della dittatura militare e la tortura e contro le donne e le minoranze razziali, etniche e sessuali.

«Basta con le politiche per i ”poverini”. Adesso sono tutti da proteggere, le donne, i neri, i gay, i nordestini… Tutto questo con me finirà» (ottobre 2018).

Nonostante fosse inizialmente visto come un fascistello qualunque, è in poco tempo riuscito a prendere controllo sull’ intera nazione, mettendo in pericolo la quarta democrazia più grande del mondo. Per i brasiliani Bolsonaro appare come un uomo nuovo, autoritario e capace di risolvere col pugno di ferro tutti i problemi del paese. Le prime dichiarazioni scandalose dell’ex ufficiale risalgono al 1999 quando elogiò la terribile dittatura militare brasiliana e i suoi metodi di tortura afferma infatti “avrebbe dovuto uccidere 30.000 e oltre”, durante un suo discorso al Congresso. Molti tendono a paragonarlo a Trump, non rendendosi conto che il Presidente americano è ancora tenuto a rispettare delle leggi, mentre Bolsaro sembra essere deciso a modificare la Costituzione del 1998 “senza alcuna rappresentazione popolare o della Corta Suprema”, come dice il suo stretto collega Hamilton Mourão, anch’esso ex generale militare. La situazione purtroppo non è certo nuova: ben 13 anni di governo di sinistra col “Partido dos Trabalhadores” (partito dei lavoratori), rivelatosi corrotto fino all’osso, portano alla nascita di una destra estrema populista e violenta. Oltre agli scandali politici del governo precedente, la terribile crisi economica del paese ha certamente aiutato i cittadini di classe media a cercare un riscatto contro tutto e tutti. Bolsanaro si è presentato quindi al momento giusto e subito ai brasiliani appare come un uomo nuovo, autoritario e capace di risolvere col pugno di ferro tutti i problemi del paese. Il politico brasiliano è così riuscito a imporsi come l’unico candidato credibile in opposizione al Partito dei Lavoratori che è rimasto orfano anche di Lula (simile a un Renzi tropicale), impossibilitato a candidarsi essendo condannato a 12 anni per corruzione. Tutti questi fattori,senza neanche accennare all’incredibile pubblicità via social, hanno contribuito alla vittoria del primo (46% dei voti) e del secondo ballottaggio (55% dei voti). Ma con ciò non bisogna assolutamente pensare che il nuovo presidente sia ben accetto per tutti in Brasile,infatti 7 settembre 2018, quando è stato gravemente accoltellato durante un comizio elettorale da un “Passanante” brasiliano. Ma questo attentato è stato forse la spinta finale per la vittoria, anche se lo ha costretto a passare la quasi totalità della campagna elettorale in ospedale, usando così soltanto i social per comunicare con i suoi elettori. Ma dopo aver spiegato chi è l’uomo che ha spaccato in due il Brasile, approfondiamo le sue visione politiche. Elencheremo qui di seguito alcune sue celebri frasi per lasciar comprendere meglio questo personaggio:

“Ho cinque figli. Ho avuto quattro maschi, al quinto mi sono indebolito ed è uscita una femmina.” (5 aprile 2017)

“Io sto dalla parte degli etero. Il padre ha il diritto di dare qualche schiaffo al proprio figlio. Ne ho presi e ne ho dati ai miei figli, per la loro buona educazione. Se il ragazzo frequenta un drogato finirà per drogarsi; se frequenta un disoccupato finirà per diventare un bandito; se frequenterà un gay finirà per diventare frocio, sicuramente. In questo caso qualche schiaffo lo riporta sulla giusta strada.” (25 novembre 2010)

“L’unico errore del regime è stato torturare invece di uccidere.” (7 agosto 2008)

“Non li combatterò né li discriminerò ma se vedrò due uomini che si baciano per strada li picchierò” (19 maggio 2002)

(Parlando della dittatura) “Se Dio vuole, torneremo. Solo che avremo la ghigliottina e non ci sarà questo disordine qui” (17 novembre 2017)

“Un poliziotto che non uccide non è un poliziotto.” (27 novembre 2017)

“Se io diventerò presidente, gli indios non avranno un solo centimetro quadrato in più di riserva. Hanno già a disposizione troppa terra” (aprile 2017)

GABRIELE ASCIONE

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