Uno sport non (sempre) sportivo

Seguire il calcio è, per me e per mio nonno, una grande contraddizione.Non servirebbe nemmeno specificare che il calcio è lo sport nazionale nel nostro Paese. Avrebbe potenzialmente tutti i requisiti per essere uno sport “sportivo”, educativo e portatore di buoni valori. Alcuni saranno d’ accordo con me ed altri no su questo. E sul fatto che non esprima quel potenziale.

Ne parlo spesso con nonno. Del fatto che il calcio non sia uno sport che fa bene alla popolazione, ecco. Lui è un appassionato di pallavolo, io di atletica. Non ho mai visto un atleta litigare con un altro, e con i giudici accade rarissimamente. Dai livelli più bassi ai Campionati Mondiali, dopo le gare, è infinitamente più frequente assistere ad abbracci e congratulazioni che a discussioni o comportamenti poco edificanti. Si stringono spesso profonde amicizie con acerrimi rivali. Vi posso riportare che nonno parla altrettanto bene dell’ ambiente della pallavolo. “E’ pulito e consente ai genitori di portare tranquillamente i figli piccoli ad assistere alle partite”, dice.

Sarà che a me interessa molto la sociologia. Mi sconvolge la differenza che c’è tra l’ utenza e l’atmosfera di una partita di calcio e quelle di in una gara di atletica. Sì, il primo è uno sport di contatto e di squadra, per esempio. Ma non è questo il punto. Tanto per fare un esempio, mentre sto scrivendo quest’ articolo ci sono in televisione le immagini di Mourinho che sta provando a fare una rissa…

Nonno mi racconta che, quando lui era giovane, i giocatori  che si esprimevano abbastanza bene in italiano da sostenere un’ intervista si contavano sulle dita di una mano, in Serie A. Significa che non è un fenomeno nato negli ultimi anni, ma che di base è sempre stato un ambiente non certo così formativo, ecco.

La domanda è: perché? Perché è lecito mandare a quel paese gli arbitri? Perché, già solo al primo allenamento di calcio, ho sentito più bestemmie che in 7 anni di atletica? Perché in tribuna oltre ai pesanti insulti al povero direttore di gara, ci sono litigi tra genitori? Perché, dalle partite di basso livello a quelle di Serie A c’è così poco rispetto? Non parlo degli sfottò: ci sono in tutti gli sport (anche se mi piacerebbe relativizzare il concetto di “tifare”, ma lo farò magari in un altro articolo). Parlo del razzismo. Perché in Italia c’è il costante problema del razzismo negli stadi? Semplice, perché colui che era il presidente della Figc fino a pochi mesi fa, era anch’ egli razzista. La causa di questa mancanza di valori è, probabilmente, che in primis chi lo gestisce “ai piani alti” non li possiede: guardate, per esempio, che fine ha fatto la nostra nazionale ai Mondiali del 2002. In più, forse fa comodo a molti che questo sport abbia un bacino di utenza che abbracci anche quella fetta di popolazione che grida al razzismo, per intenderci. Più entrate, più business. Ma meno educazione, meno cultura, meno rispetto.

Nonostante tutto questo, a noi due (forse scivolando nell’ incoerenza) piace seguirlo, leggere articoli e guardare trasmissioni relative ad esso e, nel mio caso, anche praticarlo e partecipare al fantacalcio. Spesso a malincuore, con un po’ di senso di colpa: stiamo alimentando il business di uno sport così malato.

Per un periodo avevo smesso di seguire il calcio con un obiettivo: prediligere sport più veri, come la mia amata atletica, per farli  emergere, togliendo invece soldi e (la mia) utenza a quello del calcio. Ma non ci sono riuscito. E ora vi dico perché. Perché è uno sport bellissimo, coinvolgente, che emoziona e riesce ad unire intere nazioni. E poi, diciamolo: una buona parte degli appassionati di calcio è composta da persone che sanno quali siano il vero scopo ed i veri valori di uno sport e si comportano di conseguenza.

Spero davvero che quest’ ambiente possa cambiare. Anche se è così dai tempi di nonno. E’ ovvio che fare ciò senza agire non porti a nulla. Provo a fare quello che posso per cambiarlo, come tutti coloro che sanno cosa vuol dire “sportività”. Sperare che l’ introduzione della tecnologia sia stato il primo passo per ripulire questo sport e farlo diventare come potenzialmente potrebbe essere, è un’ utopia? No, una speranza, appunto.   

Detto ciò, in questo numero della Lucciola ci sarà una rubrica sul calcio costruita con le vostre opinioni: se vi va dategli un’ occhiata.

LEONARDO MUSIO

 

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