La parola del giorno

Asteismo [a-sté-ì-smo]

SIGNIFICATO: Lode o lusinga dissimulata sotto l’apparenza del biasimo o del autodenigrazione simulata. Dal greco «αστεϊσμός», derivato da «άστυ» “città”

rimprovero;

Vi dirò la verità, miei cari discepoli: la prima volta che

mi sono imbattuto in questa parola ho fatto una fatica erculea per scoprirne il significato; infatti non si trova in tutti i dizionari, benché il senso che esprime sia straordinariamente ordinario. Miei cari discenti, siamo di fronte a un vocabolo del quale sfugge il significato vero se si legge la sua definizione, ma che si alleggerisce di tutto il suo mantello aulico e che scocca un dardo lampante di chiarezza dritto nel cervello grazie a qualche semplice e comune esempio.

«Mamma mia come sono brutta oggi! Ho dei capelli orribili!» disse l’ochetta di turno.
«Dio mio, non so niente!» disse la secchiona ipocrita. «Non sono poi così forte» si schermì il fenomeno. Ecco tre tipi di asteismo. Basterebbero già solo questi tre esempi per chiudere la rubrica, ma voglio dilungar mi ancora un po’ per spiegarvi l’unico aspetto che vi è ancora oscuro: l’etimologia. Difatti, la prima cosa che mi venne in mente leggendo il significato di questo termine fu quale diamine potesse essere il collegamento con la parola greca “città” e con la città greca stessa. Ebbene, il nostro simpatico erudito ci rivela che l’asteismo è una figura che si fa “quando tutto ciò che si espone è condito di sufficiente urbanità e privo di rustica semplicità” , dove urbanità sta per cortesia e gentilezza. Ecco dunque spiegato l’asteismo: si tratta di quel biasimo, di quel rimprovero detto col sorriso, garbato, fin troppo garbato. Da qui l’autodenigrazione. L’asteismo ci si presenta come un peccato assai comune, azione che ognuno di noi ha compiuto almeno una ventina di volte, per rimaner bassi con i numeri. Piccolo peccato di superbia; in fondo, a chi non piace essere elogiato? Tuttavia, proprio per questo ci saranno pochissime persone che ci elogeranno e ancora meno che lo faranno veramente. Dunque ecco l’escamotage : ricoprirsi di insulti di propria iniziativa, in modo tale da creare nel disgraziato ascoltatore l’imbarazzo sufficiente da spingerlo a smentirci, a dirci che in realtà non siamo così male, o che quell’orribile ed evidentissimo brufolo proprio sulla punta del naso non si nota poi tanto.

Una parola che ci fa senza dubbio guadagnare punti con il/la ragazzo/a che ci piace e che ci rende più consapevoli di un’azione che compia mo continuamente tutti i giorni, per più volte al giorno.

BIG B.

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