Madre, lavanda
Mia madre è nata verde.
Come i suoi occhi.
Come la speranza.
Come Van Gogh.
Mia madre è nata carnosa e soffice.
Come le sue labbra.
Come la vita.
Come la verità.
Mia madre è nata musica.
Come Dio.
Come Tchaikovsky.
Come la sensibilità.
Mia madre vive di bianco.
Come il suo sorriso.
Come la purezza.
Come la neve.
Mia madre ha imparato a nuotare da bambina.
Come la Sofferenza.
Come i cigni.
Come le case galleggianti.
Mia madre ha i capelli neri e il rossetto rosso.
Come la guerra.
Come l’emancipazione.
Come le bambole più belle.
Mia madre è porcellana, vetro, rame, acciaio. È la tour Eiffel, è il tempio di Zeus, è il ghetto di Roma.
Mia madre è mia.
Come me.
Come l’acqua che bevo.
Come i miei ricordi.
Mia madre dorme, e mi protegge nei suoi sogni, che sono caldi e saporiti come una tazza di tè al gelsomino.
Mia madre è “bella di notte” come i fiori, ma la mattina risorge discreta e meravigliosa come la sua lavanda.
ANGELICA AURELI