La vera storia dei lupi mannari

Un breve excursus sulla figura dei berserker nella storia e su come questa sia mutata nel corso dei secoli

Sono leggende scandinave e germaniche che portano avanti la loro esistenza. Guerrieri devoti ad Odino dal quale, secondo la leggenda, ricevevano il furore che portava i loro corpi a trasformarsi. Anticamente chiamati Wotan, dalla radice germanica *wut- che significa “furia”, poi passati alla storia con il nome di “berserker”, dall’antico norvegese che significa “pelle d’orso”. Il loro motto consisteva nel non ritirarsi mai e non lasciare vivo nessuno. Ma chi erano costoro? Erano soldati. La loro origine potrebbe risalire già all’antica Roma – Tacito ci descrive alcuni germanici con le loro caratteristiche – ma sono principalmente le saghe norvegesi a darci una visione più completa di loro. Il loro impiego in battaglia non era legato ad una corona in particolare. Vivevano di solito in gruppi di 12 soldati, ma che se chiamai da qualche sovrano, incutevano non poco terrore negli animi dei nemici. Si può leggere nel capitolo VI della saga Ynglingard: “Andavano senza corazza, selvaggi come dei cani o dei lupi. Mordevano i loro scudi ed erano forti come degli orsi e dei tori. Massacravano gli uomini e il ferro poteva niente contro di loro. Questo si chiamava furore dei berserker”. È questa la descrizione che riunisce in poche parole cos’erano i berserker, uomini nudi, vestiti di sola pelliccia, d’orso o di lupo, immuni ad ogni ferita o paura e guidati da una furia inarrestabile, chiamata berserksgangr, che poteva giungere in qualsiasi momento della giornata ed iniziava con un tremolio, battere dei denti per finire con una sensazione di freddo in tutto il corpo. Poi la faccia si gonfiava, cambiava colore e la rabbia, unita al desiderio di assalire gli altri uomini, prendeva possesso del berserker. Quando la rabbia si esauriva, le energie di questi soldati erano del tutto esaurite, l’uomo-bestia poteva stare fermo anche per giorni. Quest’ultimo momento era usato dai nemici per ucciderli. Temuti da tutti, uomini convinti di essere invasati dallo spirito dell’animale. Secondo alcune fonti Erik il Rosso, il primo europeo a toccare le coste dell’America settentrionale, era uno di loro. Harald Bellachioma, primo re di Norvegia, li usò come guardie dell’élite. Nel 1015 Erik Jarl li bandì. Per la Chiesa invece erano persone possedute dal demonio e la figura dei berserker si avvicinò sempre di più a quella delle belve, fino a diventare veri e propri lupi. Oggi non esistono fantasy che in grandi battaglie non coinvolgano orsi da guerra. Nella serie tv “Teen Wolf” vengono citati come uomini che attraverso un rituale diventano vere e proprie bestie. Nel film “Il tredicesimo guerriero” essi vengono ben raffigurati come gli antagonisti della compagnia di cui il protagonista fa parte. Sicuramente sostanze stupefacenti permettevano a questi uomini di scatenare una furia incontrollata e di non avvertire il dolore né la paura, ma ciò che abbiamo noi oggi sono solo leggende e testimonianze paurose su di essi. Leggenda, storia o entrambe, solo chi ha vissuto quei tempi può dire con certezza cos’erano i berserker e se veramente erano umani.

LORENZO BITETTI

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