Di lavica tempra mia mente s’effonde
irradiando il crepuscolo le sue belle membra
nel cielo limpido, terso, puro senz’onde
che giace da sfondo immateriale, profondo
Congiungendosi col mare più scuro e loquace
co’ suoi mormorii, e chi intende tace
ascoltando desioso nel silenzio natio
sagge e terse parole del Gran Vecchio Pio.
Frattanto la spiaggia si veste d’arancio
di ombroso fuoco si infiamma la rena
donde l’ sol si rispecchia ormai morente
e frattanto se ne parte già via la gente
E stanco e solo il vecchio rimira l’mare
e per la sera sa già cosa fare,
le urla le gioie intorno a lui più non lo riguardano:
taglienti e secche le sue pupille guardano
L’umido e la stanchezza giaccion su le sue ossa
Gabbiani gorgheggian, già si san le lor mossa
Punti dalla fame e dalla nostalgia
Segnalano al sol che è tempo d ‘andar via
E sorride l’sol, or deve andare
Ormai tutta la gente si accinge ad amare
La sera silenziosa e intrigante arriva
Ormai tutta la gente abbandonato ha la riva
Il tempo scorre taciturno e muto
Un altro dì e’ ormai vissuto
Una brezza sincera mi ispira nostalgia
per quel calor vitale di divina maestria
OMICRON