La Lucciola

Uomo contemporaneo

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Fare la spesa nel mare di specchi. Occorre solidità. Sei un oplita solitario. Hai perso la tua falange. Corri via da questi matti. Dove sta tua madre?

Sei stanco. Le mani sporche di sangue nemico. Avete lo stesso gruppo sanguigno. Sei rimasto sordo. Non vedi i suoni. Attacca. Attacca la tua armatura sulla tua anima. Morire per la patria è bello. Attendi la tua fine con un fine preciso. Hai davanti la sedia vuota.

Tua moglie dov’è?

Combattere per la patria è importante. Abbatti le retrofile. Turpe. Vile. Gli occhi di tuo nonno. Un cane. Muore. Un cane, il tuo.

Tuo figlio dov’è?

Ti ripeti sempre. Non capisco niente. È bello giacere morti quando si cade in prima fila. Descrivi il tuo futuro. Il destino ti scrive sul corpo e ti lascia le cicatrici. Se questo è il destino di chi perde combattendo con coraggio, per la patria, per i figli.

Tuo figlio dov’è? Sei morto per lui? O è morto lui per te?

Giaci vivo. Con il fiato sospeso. Morto nell’animo.

Volare. Vorresti cambiare il senso di queste parole. Gli anziano hanno ragione. Fuggi! Fuggi! Penseranno che sei vile, turpe, in realtà sarai libero! L’unico uomo umano. Libero. Come un anello cinge il dito, così ti avvolgeva la paura, ma ora sei libero. Hai divorziato dalla società. Sarai ammirato dal sole e dalla terra. La terra ti regalerà i suoi frutti e i suoi figli.

Ma tuo figlio dov’è?

Una priamel. La vita è una priamel di eventi. Spunta la lista della vita. Fai la spesa nel mare di specchi nei quali vedi il tuo passato. Non sei stanco? Vola via. Torna alla terra. Torna al cielo, oplita solitario. Questo mondo non ti appartiene più.

ANGELICA AURELI

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